Oltre alle parole del papa, nella prima mattinata del sinodo sulla famiglia, è intervenuto il cardinale Peter Erdo che ha letto la relazione introduttiva. Nella sua introduzione sono state analizzate alcune situazioni inerenti le famiglie in difficoltà: le coppie conviventi, dicendo che le comunità di fedeli devono essere accoglienti nei loro confronti; i separati, per i quali si chiede aiuto “nel cammino del perdono e se possibile della riconciliazione” e soprattutto un ascolto dei figli “che sono vittime di queste situazioni”; i divorziati, per cui si auspicano centri di consulenza per valutare o meno l’eventuale nullità del matrimonio stesso. Il cardinale ha quindi raccomandato profonda riflessione sulla questione dei divorziati risposati: “L’insegnamento di Cristo sull’indissolubilità del matrimonio era molto esigente fino a provocare una certa confusione tra i suoi stessi discepoli” ha detto, ricordando poi la figura della samaritana sposata sette volte nei confronti della quale Gesù “con un atteggiamento di amore verso la persona peccatrice, porta al pentimento e alla conversione”.
Papa Francesco ha aperto stamane ufficialmente i lavori del sinodo sulla famiglia, chiarendo subito di cosa si tratta: “Il Sinodo non è un Parlamento dove per raggiungere il consenso si fa un accordo comune, un patteggiamento o dei compromessi: unico metodo è quello di aprirsi allo Spirito santo con coraggio apostolico”. Ha chiesto ai partecipanti zelo pastorale e dottrinale, saggezza, franchezza con il bene della Chiesa e delle famiglie in primo piano. E’ un sinodo, ha aggiunto, che si muove necessariamente nel seno della Chiesa e dentro il santo popolo di Dio e noi pastori, ha spiegato, siamo i servitori: “Per lasciare agire lo Spirito santo noi padri pratichiamo il coraggio apostolico, l’umiltà evangelica e l’orazione fiduciosa”. In questo “spazio protetto” la Chiesa sperimenta l’azione dello Spirito Santo “che parla attraverso la lingua di tutte le persone che si lasciano guidare dal Dio che sorprende, che rivela ai piccoli ciò che nasconde ai sapienti, che ha creato la legge e il sabato per l’uomo e non viceversa, che lascia le 99 pecorelle per cercare quella smarrita”.