Il 27 febbraio è la giornata dedicata alla commemorazione dei Santi Basilio e Procopio. Tuttavia, della loro esistenza conosciamo i nomi e poco altro. In tale circostanza cercheremo di risalire alle loro origini contestualizzandole grazie alle pochissime informazioni che ci sono state tramandate fino ai giorni nostri. Tra le due personalità, la più nota è senza ombra di dubbio quella di San Procopio, soprannominato il Decapolita. Ma perché aveva una denominazione di questo tipo? Si tratta di un termine derivante dall’antica regione della Decapoli, costituita da dieci città di un’elevata rilevanza, disseminate lungo la porzione orientale dell’Impero Romano. Queste località dall’alto interesse storico e culturale si trovano nelle attuali Siria, Giordania e Palestina, e di queste fanno parte anche quelle che oggi si chiamano Damasco ed Amman. Sia Basilio che Procopio erano due monaci che sono vissuti nella storica Costantinopoli, l’ex Bisanzio che per decenni è stata la capitale dell’Impero Romano d’Oriente. Più che una città, un autentico simbolo di un potere secolare. I due martiri sono vissuti durante l’impero di Leone III l’Isaurico, che è stato reggente nella prima parte dell’ottavo secolo. Quest’uomo è ancora oggi molto conosciuto a causa dell’iconoclastia, un movimento politico che nasceva per opporsi ad ogni genere di icona religiosa. Nella perenne lotta tra impero e papato, tale tecnica rappresentava un autentico simbolo, estremizzato al massimo proprio da Leone III. Secondo lui, le calamità naturali subite dall’impero erano dovute dalla rabbia e l’odio che il Signore dimostrava proprio nei confronti dei bizantini che adoravano e veneravano ogni tipologia di icona religiosa. E proprio da questo elemento nacque una lunga sequenza di persecuzioni, che condussero ad innumerevoli morti. In un periodo storico così ricco di difficoltà per chi era un fervente cristiano, i futuri Santi Basilio e Procopio il Decapolita si contraddistinsero per la loro perseveranza e la strenua difesa dei loro valori religiosi. Due uomini che subirono numerose angherie dallo stesso Leone III e dai suoi uomini, pronti a reprimere con la forza tali sentimenti. I due monaci vennero imprigionati senza alcuna pietà e costretti a subire varie torture in seguito alla venerazione di alcune immagini sacre. Non abbiamo informazioni certe riguardo alla datazione ben precisa all’inizio di tali tormenti, anche se sappiamo quando si sono concluse. Stiamo parlando del 741, anno in cui Leone morì e lasciò, di conseguenza, la guida dell’Impero Bizantino. I due uomini furono liberati e proseguirono la loro esistenza in relativa tranquillità. Basilio e Procopio vengono considerati come confessori della fede e sono ancora oggi molto venerati dalla chiesa ortodossa, che li festeggia, per l’appunto, il 27 febbraio.