Una giacca scambiata per una bandiera dell’Isis a Porto Recanati, nelle Marche, un’ambulanza palestinese scambiata per un mezzo dei jihadisti a Gela, in Sicilia, palloncini scambiati per la sigla dell’Is, in Svezia. Da qui è partito il tam-tam, qualcuno ha così chiamato il 112 a Porto Recanati per segnalare la “bandiera” che sventolava su un ramo. Lo riporta il “Resto del Carlino”. Ma alla fine i militari, dopo aver effettuato i controlli, hanno appurato che si trattava di un giaccone steso tra i panni ad asciugare, volato su un albero a causa del vento. Panico in Sicilia, a Gela, dove un’ambulanza con scritte in arabo, progetto dell’artista ginevrina Ariane Arlotti con lo scopo di denunciare le violenze israelo-palestinesi, è stata scambiata per un mezzo dei terroristi. Così i messaggi di paura si sono susseguiti in rete, mentre qualcuno ha chiamato le forze dell’ordine. Da qui la scoperta. Un altro fatto del genere, si è verificato a Karlskrona, in Svezia. L’oggeto incriminato due palloncini regalati alla fidanzata con il numero 21, ovvero gli anni che la ragazza, Sarah Ericsson, ha compiuto quel giorno, dove in casa ci sarebbe dovuta essere la festa di compleanno. Ma visti da lontano, i palloncini sono stati attaccati alla finestra, sembravano la parola “Is”, la sigla appunto dei terroristi. Alla festa non si sono presentati gli invitati, ma la polizia che ha detto alla ragazza di spostare i palloncini e di smetterla di terrorizzare i vicini. (Serena marotta)