“Da parte dei sindacati, elementi alla mano, è emersa non solo la mancata vigilanza, ma un ruolo attivo, hanno dato copertura al comportamento posto in essere dai vigili. Si sono adoperati per favorire l’astensione di massa da parte dei vigili”. Queste le parole di Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi, intervenuto a Effetto Giorno su Radio 24, commentando la decisione proprio dell’Autorità di deliberare una sanzione di 20mila euro a carico di ciascuna delle organizzazioni sindacali (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, CSA e Diccap Sulpl) per le assenze dei vigili urbani di Roma lo scorso Capodanno. “E’ stato un lungo lavoro istruttorio, abbiamo letto i documenti, ascoltato le parti e alla fine l’autorità si è formata il libero convincimento che intanto quello che è successo, ossia il comportamento messo in atto dai singoli lavoratori nella notte di Capodanno, è stato sostanzialmente elusivo della legge che disciplina l’esercizio del diritto di sciopero – ha aggiunto – Per il momento abbiamo stralciato queste posizioni dall’indagine, in attesa delle risultanze della procura della Repubblica che ha avviato un’indagine penale”. Potrebbero anche arrivare sanzioni, “perché in modo indiretto perché sarebbe poi l’amministrazione a sanzionare sulle indicazioni dell’autorità”.
Nella giornata di oggi, dominata dallo sciopero dei benzinai delle stazioni di servizio autostradali, sono molte altre le categorie che si asterranno dal lavoro. Dalle telecomunicazioni alle banche, passando per ferrovie e poste: ecco tutti gli scioperi che oggi, martedì 3 marzo 2015, saranno attivi sul territorio italiano. Si parte con quello degli avvocati della provincia di Cosenza, che a partire da oggi, protesteranno fino al 6 marzo. La modalità dello sciopero sarà molto semplice: ci sarà completa astensione, da parte di tutti gli avvocati che hanno aderito, alla partecipazione di attività legate ai procedimenti penali ed alle udienze. Tre giorni di sciopero dunque che vedranno la città privata dei loro difensori. Braccia incrociate anche per i lavoratori della Telecom, appartenenti a diversi settori, che hanno deciso di indire uno sciopero che era nell’aria da diverso tempo. Su tutto il suolo italiano infatti, i lavoratori entreranno in protesta fino all’undici di questo mese: lo sciopero, seppur iniziato il mese scorso, prosegue dunque spedito, senza che la stessa Telecom sia riuscita a porre rimedio alla situazione. La motivazione del comportamento da parte dei lavoratori è da ricercare in due problemi che non sono passati inosservati agli occhi dei lavoratori: il primo di questi riguarda il licenziamento, definito ingiustificato, di venti lavoratori della compagnia telefonica che si sarebbero ritrovati senza lavoro dall’oggi al domani. La seconda motivazione riguarda invece il mancato pagamento degli stipendi dell’ultimo mese, o la riduzione del cinquanta percento degli stessi, cosa che ha molto infastidito i lavoratori, che si sono ritrovati dunque a dover fare i conti con una realtà poco piacevole. Massimiliano Ferrante, rappresentante del sindacato Uil, si è espresso in merito allo sciopero indetto dai lavoratori sottolineando che il comportamento dell’azienda è sembrato assai immotivato e privo di basi reali.
Anche in Sardegna sarà indetto uno sciopero, seppur non appartenente al settore delle comunicazioni, ma bensì a quello dei treni: per quattro ore, dopo la fine del proprio turno, gli impiegati della compagnia ferroviaria entreranno in sciopero e manifesteranno, seppur le motivazioni, ancora ad oggi, siano per lo più sconosciute. Colossale sciopero quello che invece vede protagonisti i lavoratori del BCC Credito Cooperativo della Toscana: il 94 percento dei dipendenti ha infatti deciso di presentarsi sul luogo di lavoro, ma di rimanere completamente non operativi. Questo comportamento ha creato un grosso problema alla filiale, visto che su trecentocinque, circa trecento saranno le filiali chiuse e che non potranno essere utili ai clienti della stessa. La motivazione è semplice: i lavoratori sono entrati in sciopero poiché è stato disdetto il Contratto di Lavoro Nazionale, e invece che stare a casa, hanno deciso di manifestare, in maniera civile, sul luogo di lavoro. A guidarli vi è l’avvocato Umberto Guidugli, che ha deciso di unirsi alle proteste dei lavoratori e di aiutarli nell’ottenere nuovamente quello che è stato loro tolto. Se la situazione non si dovesse risolvere in tempi brevissimi, i lavoratori hanno sostenuto che lo sciopero potrebbe andare ad oltranza, proseguendo per tutto il mese fino al primo aprile, giornata nella quale verrà probabilmente indetta una manifestazione per ripristinare anche un altro maltolto, ovvero il contratto integrativo.
Per quanto riguarda le Poste Italiane, ed in particolar modo la filiale di Taranto, lo sciopero in programma è stato rimandato a data ancora da stabilire e confermare da parte degli esponenti del sindacato. Situazione completamente differente invece per quanto riguarda la sanità pubblica: per oggi infatti era previsto uno sciopero nell’Istituto Sacra Famiglia della Lombardia, il quale è stato annullato.