Una grazia ad opera di Fra Marcellino da Capradosso, compiuta nel centenario della morte, nei confronti di Paolo Pignotti, malato di diabete e a cui avrebbero dovuto amputare un piede, ma l’uomo è guarito, il suo piede è salvo. Racconta della grazia ricevuta a “Il Resto del Carlino”, confessando di essere credente ma non praticante: “Ho certamente ricevuto i sacramenti, li ho fatti impartire alle due mie figlie, ma non ero un cattolico praticante. Andavo in chiesa solo in determinate occasioni e magari qualche volta alla messa nella notte di Natale”. E adesso cosa è cambiato? «Ora mi comporto allo stesso modo: prendo atto di quello che mi è capitato di buono, aiutiamo nel sociale, ma la mia fede è sempre un po’ scarsa. Però mi sento fiducioso, sento dentro di me la gioia, la voglia di godermi la vita, perché sto bene e non avverto nessun dolore al piede, prima accusavo un dolore insopportabile e più volte avevo chiesto ai dottori che me lo amputassero». Una guarigione che sa di miracolo: «Padre Umberto mi ha detto che Dio vuol dimostrare la sua bontà anche alle persone poco innamorate di Lui, tutti sono suoi figli». Intanto nel convento dei frati cappuccini di Fermo si raduna la folla per ricordare Fra Marcellino e tra i pellegrini ci sono proprio Paolo Pignotti e sua moglie che racconta: «Due volte al giorno dovevamo portare mio marito all’ospedale di San Benedetto perché doveva farsi un’iniezione per il diabete. Giravo per Pagliare, Castel di Lama, San Benedetto, Sant’Omero e qualche paese vicino spingendo la carrozzella con sopra Paolo, peraltro dolorante. Ora ritorno negli stessi luoghi, negli stessi ospedali per controlli e la gente ci guarda meravigliata, stupita, molto contenta e noi a spiegare della guarigione ottenuta per grazie ricevuta da Fra Marcellino da Capradosso, al quale mio marito si era affidato». In chiesa si è iniziato con il concerto, è seguito il rosario e poi la celebrazione solenne presieduta da don Pietro Orazi. Mentre il promotore della causa di beatificazione di Fra Marcellino è padre Umberto Galassi del convento di fermo, che spiega che non si è trattato di miracolo ma di una grazia: «No, i miracoli sono altra cosa, sono eventi che si vivono all’istante, questa è una grazie ricevuta da Fra Marcellino, al quale Paolo si era affidato dopo che l’infermiere Piero Angelini gli aveva fornito un santino con la preghiera. Certamente questo potrebbe accelerare la causa della sua beatificazione». (Serena Marotta)