Sentenza storica per i figli di coppie gay. Il Tribunale di Palermo ha riconosciuto la possibilità alla ex compagna della madre biologica di incontrare e tenere con sé i figli, seguendo un calendario di incontri prefissati. Un diritto che è stato riconoscito con decreto del 13 aprile, emesso dalla prima sezione del Tribunale di Palermo, che ha accolto la richiesta del difensore, l’avvocato Arianna Ferrito. I giudici si sono avvalsi anche di una consulenza psicologica che ha accertato il legame familiare con l’ex convivente della madre biologica. A dare la notizia è l’associazione Famiglie Arcobaleno. «Questa decisione è molto importante per tutte le famiglie arcobaleno – dichiara Giuseppina La Delfa, presidente dell’associazione nazionale dei genitori omosessuali e transessuali al “Corriere della Sera” – Indica in modo chiaro che la separazione di una coppia omosessuale che insieme ha deciso di avere dei figli e che insieme li ha cresciuti, non può determinare la fine dei rapporti, di fatto ancora senza tutele nel nostro Paese, fra il genitore ancora senza diritti ed i suoi figli». E ancora: «Può capitare purtroppo che uno dei due genitori approfitti del vantaggio derivante dall’assurda discriminazione giuridica verso le coppie same sex, per estromettere l’altro dalla vita dei bambini. Pensiamo che la relazione genitori-figli vada sempre salvaguardata e non crediamo che la biologia possa predominare su un progetto maturato, scelto ed attuato insieme». «La separazione di una coppia di fatto – afferma – non può insomma comportare la distruzione dei rapporti affettivi maturati e cresciuti in quel contesto». (Serena Marotta)