Nuovi dettagli nel tragico caso di una madre di famiglia morta lo scorso primo aprile. Il figlio di 17 anni ha confessato al padre di essere stato lui a ucciderla, togliendo ogni dubbio dopo che aveva detto di averla spinta per le scale durante un litigio. Ma poi è apparso evidente che la donna era stata strangolata. Gli inquirenti sospettavano del giovane fin dall’inizio così hanno piazzato delle microspie nell’abitazione e hanno registrato il dialogo: si papà l’ho uccisa io la mamma. Il ragazzo ha detto alla polizia che la madre lo aveva sgridato perché suonava il piano quindi in un raptus l’avrebbe spinta giù dalle scale dicendo che aveva sbattuto la testa. Invece secondo gli inquirenti il ragazzo prima ha soffocato la madre poi l’ha spinta dalle scale.
Sembrava un incidente e il figlio stesso della donna morta a Cosenza aveva ammesso di averla spinta lui dalle scale durante un litigio. Adesso invece esaminando il corpo si è giunti alla conclusione che la donna di 53 anni è stata strangolata. L’accusato è il figlio di 17 anni. L’episodio è accaduto lo scorso primo aprile, subito esclusa la possibilità che qualcuno si fosse introdotto nella villetta dove viveva la coppia con i due figli perché su finestre e porte nessun segno di scassinamento. In casa quel giorno c’erano solo lei e il figlio. Adesso il ragazzo a cui è contestato l’omicidio volontario è stato portato nel carcere minorile di Catanzaro. Altro episodio inquietante è il tatuaggio che il figlio si è fatto fare su un braccio una settimana dopo l’episodio: nemmeno la morte potrà separarci, ti amo mamma.