Don Juliàn Carròn presidente della Fraternità di Comunione e liberazione è stato intervistato nei giorni scorsi in previsione della veglia di Pentecoste che la Chiesa ha dedicato ai martiri contemporanei. L’intervista è avvenuta in collegamento telefonico con il canale televisivo Tv2000. Carròn ha spiegato come i martiri di oggi non siano dei disperati: avrebbero potuto andare via invece sono rimasti lì per testimoniare che cosa è la cosa più cara che hanno cioè la fede, ha detto. La loro testimonianza ha aggiunto rende anche me più cosciente del dono ricevuto quando un altro fratello cristiano si rende disponibile a ricevere quel dono fino all’ultimo. I martiri di oggi, ha detto ancora, sono chiamati a questa testimonianza suprema che è il martirio. Con la nostra preghiera ha detto chiediamo che possano ricevere da Cristo l’energia di cui hanno bisogno per poter essere testimoni e per noi che vediamo queste cose chetiamo che ci lasciamo edificare, trasformare fino al punto di essere consapevoli di cosa è la fede. Ha citato l’arcivescovo di Mosul quando chiedeva a noi di vivere la fede, la forma di aiutarli è vivere noi la fede.
.