Sono stati presentati a Napoli da Giulia Scaravelli, responsabile del registro sulla procreazione medicalmente assistita all’Istituto Superiore di Sanità, i dati che riguardano la fecondazione eterologa ai medici del congresso della Società Italiana di Andrologia presieduto da Giorgio Franco. Come riportato dal Corriere della Sera, dai dati è emerso che a causa della scarsa campagna di sensibilizzazione nel nostro Paese i gameti sono importati in prevalenza da Spagna e Danimarca. Da quando l’eterologa è stata liberalizzata dalla Corte Costituzionale infatti alle dogane degli scali nazionali si assiste al via vai di ovociti e liquido seminale congelati. Da qui l’arrivo dai primi mesi dell’anno di 855 contenitori, di cui 441 con liquido seminale, 315 con ovociti e 99 con embrioni. Questi contenitori sono stati destinati a 420 coppie. Il primo Paese dal quale si attinge è la Spagna che ha soddisfatto la richiesta da parte di 242 coppie. Segue la Danimarca, dove a Copenaghen, ha sede la principale banca mondiale di spermatozoi con 98 coppie. Tutto questo rispettando comunque le caratteristiche fisiche della coppia: occhi, capelli e carnagione devono essere simili. Il costo di ogni contenitore è di circa 500 euro per il liquido seminale e di 3.000 per gli ovociti. Alla Spagna e alla Danimarca, seguono in classifica Grecia, Repubblica Ceca, Svizzera e Slovacchia. Gli esperti sottolineano la necessità di promuovere una campagna di sensibilizzazione in Italia per interrompere il flusso dall’estero: «senza avviare in Italia una campagna di sensibilizzazione a favore delle donazioni. La carenza di gameti non può essere compensata dall’ egg shering , cioè la cessione di ovociti da parte di una donna in trattamento per infertilità», ha detto Scaravelli. (Serena Marotta)