Sampierdarena, quartiere popolare di Genova, le ore 22 di sera, dunque neanche troppo tardi. Una studentessa universitaria di 23 anni parcheggia la sua vettura vicino a casa in via Tavani e quando esce tre persone la circondano e le puntano un coltello: le prendono la borsetta, lo smartphone, l’orologio. Poi la trascinano in un vicolo buio sotto alla ferrovia che passa lì vicino. In due la tengono ferma mentre il terzo abusa di lei. La giovane in stato di shock si è poi recata dai carabinieri a denunciare la rapina ma non le violenze perché si vergognava. Solo alcuni giorni dopo, visitata da una dottoressa perché in stato di shock permanente, è riuscita a trovare il coraggio di raccontare tutto quello che aveva subito. Secondo le prime indiscrezioni i tre sarebbero sudamericani, una comunità molto numerosa in questa zona del capoluogo ligure.