L’11 settembre la Chiesa cattolica ricorda e celebra Sant’Adelfio di Remiremont, monaco e abate del monastero della cittadina francese. A Saverne è conservato un arazzo risalente al XVI che narra la vita dell’abate di cui si narra fosse pronipote o nipote di San Romary e fratello di San Gebetrude. La leggenda si basa su una richiesta avvenuta solo a metà del XI secolo per volere di San Leone IX, responsabile della sua canonizzazione. Ad oggi si preferisce invece ricorrere ad una biografia anonima ad opera di un suo contemporaneo che risulta essere più precisa. Si presume che il Santo nacque nel VII secolo ad Austrasia, figlio del nobile Bethilin Sicambre che assieme alla moglie Asselberge vivevano alla corte di Metz.
Adelfio venne battezzato da Sant’Amato e durante l’adolescenza venne affidato a Sant’Arnaldo, allora vescovo di Metz. Adelfio venne introdotto alle letture che lo aiutarono a coltivare la sua virtù e un forte sentimento di pietà. Queste qualità gli permisero di diventare in pochi anni novizio del monastero di Saint-Mont dove, alla morte di San Romary, divenne abate. L’innovazione del Santo fu di dare un carattere più umano alle regole della Santa Sede circa la vita dei monaci soprattutto sulla prima regola che osservava personalmente “dormendo, stremato dalla fatica e alzandosi prima di completare il suo sonno” [cit].
Dopo diciotto anni di diocesi, Sant’Adelfio cominciò a soffrire di una grave malattia e quando le sue condizioni cominciarono a peggiorare riunì tutta la comunità chiedendo di morire a Luxeuil. Il santo morì l’11 settembre del 629 mormorando “Cristo, vieni in mio aiuto” e il giorno successivo venne fatta una processione per portare il corpo alla Chiesa di San Pietro dove venne celebrata la Messa. Il corpo venne posto all’interno di un sarcofago di pietra e venne adagiato affianco a San Romary e San Amato.
Sant’Adelfio è patrono di Québec, una città canadese, in cui è stata eretta una chiesa a lui dedicata il 23 aprile del 1883 dall’architetto Georges Bussières. Il santo viene celebrato con la festa del 20 agosto in cui tutta la comunità parrocchiale si riunisce per ricordare i suoi miracoli. Il Québec è un’estesa provincia canadese, la più popolata della Confederazione e seconda all’Ontario. E’ considerata una vera e propria nazione per la lingua adottata dagli abitanti, la cultura e le istituzioni. Il Québec fa parte della regione Canada francese e come lingua ufficiale adotta il francese del Québec. Questa città è infatti l’unica provincia in cui il francese è la lingua ufficiale e in cui la presenza di inglesi è considerata una minoranza. Gli abitanti sono chiamati quebecchesi e rappresentano il 20% della popolazione complessiva canadese. Il Québec fu colonizzata dalla Francia fra il 1534 e il 1763 col nome di Nuova Francia e divenne successivamente colonia inglese fra il 1763 e il 1931, anno della sua indipendenza. La città è la più antica del Nordamerica e sorge sulle rive del fiume San Lorenzo che lo separano dal San Carlo, un suo affluente. Québec è l’unico insediamento europeo situato a nord del Messico e il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1985.
Gli altri santi celebrati l’11 settembre sono: San Daniele di Bangor, vescovo; San Giovanni Gabriele Perboyre, sacerdote e martire di Vicenza; Santi Matteo e Gusmeo, martiri e Santi Proto e Giacinto, martiri di Roma. I beati ricordati in questo giorno sono: Beato Baldassarre Velasquez, martire; Beato Francesco Giovanni Bonifacio, sacerdote e martire; Beato Pietro de Alcantara Villanueva Larrayoz, religioso e martire e Beato Giuseppe Maria Segura Penades, sacerdote e martire.