Follia? Stravaganza? C’è molto di più in Marco Amoretti, avventuriero bloccato domenica sul Tevere mentre attraversava il fiume di Roma con una Maserati-galleggiante. Ovviamente è sto fermato, visto che la sua auto-barca non rientra esattamente nelle norme di legge e il solo motore fuoribordo, a mo’ di motoscafo, non bastava per far sembrare effettivamente la vecchia Maserati come una vera e propria barca regolare. Ma senza capire il precedente questa “impresa” del 39enne Amoretti non si comprende fino in fondo: nel 1999 i 3 fratelli Amoretti, figli di Giorgio un fotoreporter stravagante e amante delle sfide folli, cercano di far intraprendere una traversata sull’Oceano Atlantico a bordo di improvvisate e ma attrezzatissime automobili come la Ford Taunus dell’81 e una Volkswagen Passat dell’87. Il motivo? Lo stesso Giorgio l’aveva tentata in gioventù ma era stato bloccato dalla Guardia Costiera spagnola e dopo aver scoperto di essere malato terminale di cancro i figli avevano deciso di regalare quest’ultima pazza traversata al proprio padre. Giorgio non ce la fece, troppo stancante un’impresa del genere ma i figli, tra cui un giovane Marco, decisero di dedicarla al papà. Loro ce la fanno, arrivano fino alle Antille ma Giorgio muore mentre loro erano in traversata: una storia particolare che sta dietro a questa piccola traversata sul Tevere. Non un folle, ma un sincero amore per il proprio padre, insomma la stravaganza non sempre è fine a se stessa.
Incredibile vero, scoperta domenica una Maserati galleggiante sul Tevere a Roma, con il conducente che risaliva il fiume nella maniera più stravagante che si possa pensare. Autore dell’impresa è Marco Amoretti, “avventuriero” di professione, già in passato sull’Atlantico con altre automobili: fermato dalla Polizia e dai Vigili del Fuoco sul Tevere, Amoretti ha affermato di voler percorrere tutto il Tevere e non solo con la sua Maserati galleggiante, l’intento è anche quello di arrivare a Venezia e compiere la stessa impresa compiendo il periplo della penisola italiana (è partito da La Spezia). L’auto rimaneva a galla perché era dotata di un motore esterno fuoribordo che consentiva una sorte di artigianalissimo motoscafo. L’auto-barca ora è stata messa in sicurezza dai Vigili del Fuoco all’altezza del Lungotevere della Vittoria: di certo un’impresa che si racconterà per tanto tempo per un personaggio che dire stravagante è dir poco. Ecco qui la foto.