Oggi auguri di buon onomastico a tutti i Daniele visto che il santo del giorno è San Daniele Comboni, celebre per aver fondato i missionari Comboniani, uno degli istituti religiosi di più grande tradizione missionaria di tutta la Chiesa Cattolica. Per l’occasione della festa dedicata a San Daniele, il Consiglio Generale dei Missionari Comboniani ha inviato a tutte le comunità una lettera per sottolineare il grande messaggio e testimonianza del santo Fondatore nella storia della Chiesa. «Il nostro Istituto è oggi più che mai internazionale, quindi cattolico, perché così ci ha voluti san Daniele fin dall’inizio. Come viviamo la sfida dell’internazionalità? Comboni invitava tutti a lavorare nella missione. Siamo in grado di trasmettere la stessa passione missionaria che abitava il cuore del nostro Fondatore?”», riporta l’agenzia Sir. Sono tante le domande da cui situò prendere spunto per osservare un percorso, un cammino verso il santo di Dio Daniele Comboni che punta tutto sulla persona umana di fronte al destino cristiano che lo attende. «Siamo continuatori di un carisma ricevuto da Dio – prosegue – e arrivato a noi attraverso san Daniele. Come possiamo testimoniare nei posti in cui lavoriamo quella stessa passione che sentiva lui per la causa missionaria?”. “È un dono che può essere arricchito o impoverito”, osserva il Consiglio generale, secondo cui, “sarà arricchito se offriremo il meglio di noi, lavorando con generosità e senza sosta per raggiungere l’utopia del Regno, come ha fatto Comboni”. Ma “sarà impoverito se ci accontentiamo di quello che abbiamo conseguito e non condividiamo i doni che ciascuno di noi possiede, ma li teniamo nascosti per paura di fare brutta figura o perché è più comodo restare dove siamo, senza pretendere di andare oltre».
Il 10 ottobre si festeggia san Daniele, un santo canonizzato molto di recente. San Daniele Comboni nasce il 15 marzo 1831 a Limone sul Garda in provincia di Brescia, e molto giovane (appena nel 1854) viene ordinato sacerdote, scegliendo sin da subito di dedicare la sua vita all’Africa e ai suoi abitanti. Gli anni in cui san Daniele Comboni inizia i suoi viaggi da missionario sono quelli in cui le terre africane sono la destinazione di mercanti senza scrupoli e di agenti commerciali in viaggio per conto delle diverse potenze europee. A questi uomini di affari non di rado si univano missionari e uomini di fede intenti a portare la parola di Dio in quelle terre desolate. E san Daniele Comboni è uno di essi. Il primo viaggio in Africa del nostro missionario risale al 1857, tre anni dopo essere stato ordinato sacerdote. Si rivela un viaggio disastroso durante il quale Comboni si trova costretto a scontrarsi con diverse problematiche impreviste: dalla violenza dei mercanti di schiavi all’incapacità di orientarsi in terre così selvagge fino all’impossibilità di sopportare un clima diversissimo da quello lasciato in Italia. Il gruppo col quale parte ben presto si scioglie: tra chi si arrende e chi torna in Italia, sembra essersi perso lo spirito iniziale della missione: ma san Daniele resiste e invece che tirare i remi in barca rilancia con un progetto ancora più ambizioso, quello di evangelizzare l’intera Africa. Un progetto che alla lunga dà i suoi frutti tanto che fonda diversi istituti di preghiera, formazione ed accoglienza aperti a persone di entrambi i sessi che proprio a lui devono il nome: gli istituti comboniani, appunto. A distanza di circa 10 anni dalla prima missione, nel 1868, Comboni è di nuovo nella sua amata Africa e può dare concretezza al suo ambiziosissimo progetto di evangelizzazione. In cima alle sue priorità c’è la lotta al commercio degli schiavi, battaglia che porta avanti con le suore e i sacerdoti che viaggiano coraggiosamente al suo seguito. Parallelamente san Daniele si dedica alla alfabetizzazione -e naturalmente alla evangelizzazione- della popolazione africana presso cui giorno dopo giorno guadagna stima, rispetto e onorabilità. La cultura cristiana inizia a mettere radici nel continente nero con grande soddisfazione del frate missionario che fa della sua vocazione una vera e propria ragione di vita: dal 1877 al 1878 Comboni vive gomito a gomito con i suoi fratelli africani attraversando con loro momenti catastrofici come carestie e siccità che alla lunga lo porteranno alla morte sopraggiunta in giovane età ad Hartum (Sudan) il 10 ottobre 1881. Negli anni africani san Daniele Comboni si dedica oltre che all’evangelizzazione anche alla scrittura di opere missionarie, tra le altre fonda una rivista dal titolo Nigrizia che ancora oggi è attiva.
Molti sono i luoghi che lo festeggiano nel giorno della sua morte in tutto il mondo, ovunque ci siano sedi di istituti di padri Comboniani. Grande festa a Limone del Garda, suo paese natale, dove si celebra una messa alla presenza di missionari africani e in Africa Centrale in particolar modo in Sudan dove il 10 ottobre è addirittura giorno di festa nazionale.
Oltre a san Daniele il 10 ottobre si festeggiano anche San Giovanni Leonardi, San Cerbonio di Populonia, San Gereone e Compagni, Santi Eulampio ed Eulampia e Sant’Alderico, Arcivescovo di Sens.