Parlando oggi nell’udienza sulla famiglia all’Istituto Giovanni Paolo II, Bergoglio ha ribadito quanto già detto in precedenza riguarda il tentativo oggi in atto di annullare le differenze fra uomo e donna. Differenze che invece sono una ricchezza, ha spiegato, parte del “disegno di Dio” che ha affidato il mondo all’alleanza fra uomo e donna. Oggi invece, ha detto ancora, “L’affermarsi di una cultura che esalta l’individualismo narcisista, una concezione della libertà sganciata dalla responsabilità per l’altro, la crescita dell’indifferenza verso il bene comune, l’imporsi di ideologie che aggrediscono direttamente il progetto famigliare, come pure la crescita della povertà che minaccia il futuro di tante famiglie, sono altrettante ragioni di crisi per la famiglia contemporanea. Ci sono poi le questioni aperte dallo sviluppo delle nuove tecnologie, che rendono possibili pratiche talvolta in conflitto con la vera dignità della vita umana”. Il papa ha anche ammesso il modo superficiale e astratto con cui la Chiesa ha considerato il matrimonio, “un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono”.