Potrebbe essere giunto ad una svolta importante il giallo sulla morte di Giuseppe Ghirardini, l’operaio coinvolto nel caso Bozzoli nel Bresciano, poco più di un anno fa. Come riporta l’agenzia di stampa Ansa, la sorella dell’operaio trovato morto dopo pochi giorni dalla scomparsa del suo datore di lavoro, Mario Bozzoli, sarebbe ormai certa della sua uccisione: “Mio fratello è stato ucciso e non si è suicidato. La prova è che è stato drogato con la droga dello stupro”, ha dichiarato in merito. “Abbiamo in mano un referto medico che la prossima settimana depositeremo in Procura” ha aggiunto Giacomina, sorella di Giuseppe Ghirardini, intervenuta alla trasmissione Teledomando su Teletutto. Ad approfondire il giallo è stato il quotidiano Il Giorno online che ha ribadito l’atroce sospetto della sorella dell’uomo trovato morto. La droga dello stupro, conosciuta nell’ambito di un altro terribile giallo, quello sul delitto di Luca Varani, addormenta il sistema nervoso, provoca la perdita della memoria e produce effetti sedativi ed ipnotici che rendono del tutto immobile chi la assume. E’ probabile che Giuseppe Ghirardini sia stato indotto ad assumerla per poi farlo inghiottire successivamente le due capsule di cianuro e portare così a far pensare al suicidio. Questo aspetto, se confermato, andrebbe a rappresentare un tassello in più rispetto alla versione sempre fornita dalla famiglia dell’uomo, convinta più che mai di non essersi affatto trattato di suicidio anche perché Ghirardini non aveva alcuna volontà di morire. “Vogliamo la verità per mio fratello Beppe e per Mario Bozzoli”, ha commentato la sorella di Giuseppe, che da un anno esatto si batte affinché venga fatta chiarezza sulla misteriosa scomparsa di Mario, avvenuta l’8 ottobre di un anno fa e la successiva morte del fratello avvenuta il 14 ottobre scorso. Una morte che forse oggi potrebbe finalmente avere molte risposte.