San Leone I nacque durante il periodo dell’Impero Romano di Costantino I, attorno al 390 Avanti Cristo. Nato in una famiglia borghese, san Leone era figlio di onesti lavoratori molto considerati nell’impero ed ovviamente, la sua famiglia, era molto stimata da parte dei concittadini dell’impero stesso. Pure san Leone riusciva a distinguersi in maniera positiva: fin da piccolo venne descritto come un abile oratore, che riusciva a catalizzare la folla e soprattutto i suoi coetanei, che rimanevano ore ed ore ad ascoltarlo. Molto fedele alle parole del Signore, san Leone cercava ovviamente di adottare un modo di fare abbastanza semplice: egli pregava e diffondeva la parola di Dio senza temere il contrasto con gli infedeli. San Leone cercava di spiegare come, la fede, fosse un elemento che ogni persona doveva possedere nel proprio modo di fare, sostenendo che essa permetteva di poter vivere una vita migliore sotto ogni punto di vista.
Bisogna aggiungere anche come, visto il suo modo di fare pacato e molto semplice, san Leone venne notato da Papa Celestino I, che decide di investirlo del ruolo di diacono di Roma principale. Egli fu il responsabile dei rapporti con la Gallia: durante questo particolare periodo, san Leone riuscii a convertire moltissime persone infedeli ed allo stesso tempo fece il possibile per poter riuscire ad ottenere un risultato importante, ovvero quello di riuscire ad ottenere una conversione totale e la pace nei territori esterni all’impero romano. San Leone, dopo diversi anni, venne richiamato a Roma, dove vi era Papa Sisto III, il quale lo vide come una figura che riusciva ad offrire un livello di ispirazione veramente unico. San Leone divenne anche uno degli ambasciatori dell’unificazione della religione cristiana: il mondo ortodosso, per lui, rappresentava un grande obiettivo che doveva essere raggiunto, in modo tale da evitare che, la situazione, potesse degenerare e trasformarsi in un vero e proprio motivo di guerra tra i religiosi.
San Leone voleva infatti che, il cristianesimo, fosse una religione unita e priva di elementi che potessero essere visti come poco piacevoli e che potessero creare delle controversie e problematiche di ogni genere. Il suo lavoro venne ovviamente apprezzato dagli altri uomini religiosi, anche se spesso san Leone veniva contestato da parte di alcuni suoi avversari. Durante il periodo delle invasioni nell’Impero Romano, avvenute attorno al 455 dove omicidi ed anche tantissimi atti di saccheggio vennero ovviamente effettuati in segno di disprezzo al popolo, san Leone fece in modo che il popolo venisse risparmiato, a patto che questo no reagisse in alcun modo. Queste sue richieste vennero accolte e seppur Roma venne in parte distrutta, la popolazione non venne privata della vita. San Leone perse la vita poco dopo la ricostruzione della città, attorno al 461, precisamente il dieci novembre. Venne fatto santo da Papa Benedetto XIV nel 1753.
Egli è uno dei patroni di Roma ed allo stesso tempo di tutto il mondo cristiano, che effettua una grande festa e celebrazione durante il giorno del dieci novembre. Il culto di san Leone viene celebrato in quanto fu uno dei primi a provare ad unire la chiesa cattolica e la religione cristiana in ogni sua ramificazione.
Sant’Andrea Avellino viene celebrato invece a Napoli, assieme a Papa Leone: questo santo decise di dedicare interamente la sua vita al prossimo, effettuando delle grandi penitenze ed aiutando soprattutto la popolazione che viveva in grande povertà. Sant’Andrea visse attorno al 1521, durane uno dei periodi dove, le persecuzione ai cristiani, furono completamente assenti e la Chiesa iniziava a consolidare maggiormente la sua figura nel paese italiano.