Non sembra essere ancora rimarginata la ferita del Bataclan a Parigi dopo un anno dagli attentati terroristici in cui morirono 93 persone che stavano ascoltando il concerto degli Eagles of Death Metal. E una polemica investe proprio la band alla vigilia delle commemorazioni degli attentati del 13 novembre 2015. Il direttore del Bataclan, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, ha infatti dichiarato che gli Eodm non sono più i benvenuti nel locale. Il Bataclan questa sera riaprirà con un concerto di Sting e Jules Frutos, il co-direttore della sala concerti parigina, intervistato da France Info, ha dichiarato riguardo agli Eagles of Death Metal: “Non passeranno dal Bataclan, ho deciso così”. Il motivo starebbe nell’atteggiamento tenuto da Jesse Hugues, frontman della band, nei mesi successivi all’attentato. Dopo gli attentati terroristici al Bataclan, Jesse Hugues ha infatti accusato il locale sostenendo che l’attacco fosse stato preparato all’interno e sospettando del servizio di sicurezza. Il frontman degli Eagles of Death Metal si è poi scusato di queste affermazioni ma evidentemente il ricordo brucia ancora.
-Ad un anno di distanza dagli attacchi di Parigi del 13 novembre 2015 riapre oggi il Bataclan, il locale che venne preso d’assalto da un commando di jihadisti dell’Isis durante un concerto della band Eagles of Death Metal. Tra le vittime della carneficina che portò alla morte di 90 persone, vi era anche Valeria Solesin, la giovane ricercatrice italiana che a Parigi si trovava per lavorare alla Sorbona. La mamma della nostra connazionale, Luciana Milani, ha parlato così a Il Fatto Quotidiano ad un anno dalla strage:”Io spero che si riesca a portare un po’ di attenzione sui giovani, sulla loro sorte e sulla loro bravura. Valeria è stata ricordata nella cronaca per la strage del Bataclan, ma oltre a una vittima era una ricercatrice. Io ho conosciuto i suoi amici e le sue amiche a Parigi e ci sono tantissime intelligenze oltre confine. Le università straniere sono piene di italiani. Noi continuiamo a credere nelle stesse cose in cui credevamo prima e come abbiamo deciso di appoggiare Valeria quando ha chiesto di studiare a Parigi, così pensiamo che tutti debbano continuare ad andare. Io credo nell’Europa come nostro orizzonte di riferimento imprescindibile, che non vuol dire rinnegare l’essere italiani, ma cercare un senso più ampio. E vedere tutti questi muri non fa certo piacere”.
Questa sera il Bataclan riapre con Sting: a un anno dall’attentato che sconvolse Parigi, la storica sala concerti riapre e lo fa con un nome d’eccezione della musica internazionale. Inutile dire che i biglietti per il concerto di Sting al Bataclan – il cui ricavato andrà in beneficenza alle associazioni delle vittime degli attentati – sono finiti immediatamente: messi in vendita l’8 novembre, sono andati sold out in men che non si dica. Questa si preannuncia essere una sera carica di emozione per Parigi che, a un anno dagli attentati del 13 novembre, si è rimessa in piedi, seppur con qualche difficoltà: saranno presenti, infatti, anche alcuni dei sopravvissuti del Bataclan e i loro parenti. Il concerto si terrà il giorno prima dell’anniversario degli attentati perché il 13 novembre la sala concerti rimarrà chiusa in ricordo di tutte le persone che quella tragica notte persero la vita mentre si stavano divertendo: domani mattina, fuori dal Bataclan, si terrà anche una cerimonia commemorativa, e una targa sarà scoperta in onore dei 130 morti.
È passato un anno dai terribili attentati del 13 novembre di Parigi, quando un commando di jihadisti seminò panico e morte nella zona della movida serale. L’attacco più truce fu quello al Bataclan, sala concerti dove morirono 93 persone che stavano ascoltando il concerto degli Eagles of Death Metal: il video delle persone che uscivano sconvolte e insanguinate dalla sala concerti, e i ragazzi appesi dalle finestre che cercavano riparo dai colpi dei kalashnikov, ha fatto il giro del mondo. Durante l’attentato è morta anche una ragazza italiana, Valeria Solesin, che si trovava al concerto insieme al suo fidanzato e agli amici. Non solo Bataclan: molte delle strade limitrofe all’undicesimo arrondissement di Parigi sono state colpite dagli attacchi del commando, che si è accanito soprattutto sui ristoranti dove le persone stavano cenando. Subito dopo il 13 novembre il governo guidato da Francois Hollande e Manuel Valls ha proclamato lo Stato d’Emergenza in tutto il paese: misura, che dura ancora oggi.