Proseguono le indagini in merito al primario Stefano Tondi, vittima di una terribile aggressione con l’acido nei giorni scorsi. Gli inquirenti sono ancora sulle tracce dell’aggressore, al momento misterioso, ma in merito al quale sarebbe già stato stilato un identikit, grazie alla testimonianza del figlio 19enne di Stefano Tondi, presente anche lui al momento dell’aggressione e rimasto lievemente ferito. A riportare la notizia nella giornata odierna è Il Fatto Quotidiano nella sua versione online, secondo il quale proprio il figlio del primario aggredito qualche giorno fa a Vignola, nel Modenese, potrebbe permettere l’importante svolta. Michele era insieme al padre quando quest’ultimo è stato aggredito in pieno volto. Agli inquirenti il 19enne ha così rivelato di aver visto da vicino il presunto responsabile e secondo la sua descrizione è stato possibile trarne l’identikit psicologico dell’aggressore. Si tratterebbe di un giovane straniero, alto un metro e sessantacinque e che indossava un cappellino da baseball. Anche sulla base di questa importante descrizione vanno avanti le indagini al momento incentrate sulla pista della vendetta, commessa presumibilmente da qualcuno che voleva punire Stefano Tondi per qualcosa fatto direttamente a lui o ai suoi familiari. Alla luce di questo sospetto, come rivelato dalla Gazzetta di Modena, i Carabinieri hanno richiesto all’ospedale nel quale lavora il primario vittima di aggressione, il Baggiovara di Modena, i documenti relativi a eventuali ricorsi nei suoi confronti, lettere di lamentele e documenti di eventuali cause aperte. Il lavoro degli inquirenti procede anche basandosi sulla lista di tutti i pazienti della città dove il primario in cardiologia forniva prestazioni a pagamento. Il rancore ed il risentimento potrebbe aver portato l’aggressore a voler sfigurare il medico fino a procurargli gravi danni alla vista.