Nella storia della chiesa sono numerosi i santi e i martiri che si chiamavano Rufo, nome che deriva dal latino “Rufus”, rosso, soprannome di molte famiglie romane e che talvolta veniva usato per indicare proprio le persone dai capelli color rossastro. Il santo di cui parliamo oggi è san Rufo di Avignone. Della sua vita terrena si conosce ben poco. Venerato in Francia, detto anche san Rufo Confessore, era uno dei figli di Simone di Cirene, l’uomo che, secondo il Vangelo di Marco (15,21) aiutò Gesù a portare la croce sul Golgota. Secondo alcuni agiografi, all’inizio del primo secolo egli viveva a Roma con la madre. Con il suo Vangelo e, in particolare, nella “Lettera ai Romani”, Marco si rivolgeva alla comunità dei primi cristiani di Roma tra i quali, si pensa, ci sarebbero stati anche Rufus e il fratello Alessandro. San Rufo faceva parte dei cristiani che san Paolo raccomanda ai suoi fratelli di salutare: “Salutate Rufus, colui che è stato eletto dal Signore”.
Secondo l’ecclesiastico francese Paul Guerin, san Rufo avrebbe seguito San Paolo in Spagna, dove l’apostolo dei Gentili lo pose a capo della nascente chiesa di Tortosa. In seguito attraversò i Pirenei e si stabilì in Gallia, nell’odierna Provenza, dove fondò la chiesa di Avignone, divenendone il primo vescovo. Qui san Rufo si adoperò anima e corpo per la diffusione della parola di Gesù. Si ritiene che fece edificare una cappella sulla roccia dove, secondo la tradizione, Carlo Magno molti secoli più tardi ordinò di costruire la basilica di Notre-Dame des Doms, ad Avignone.
San Rufo si addormentò nella pace del Signore intorno alla fine del primo secolo dopo Cristo. Alcune fonti narrano che la sua vita finì con il martirio a Cartagena, in Spagna. Dell’intensa opera di evangelizzazione del santo è rimasto poco, così come della presenza dei primi cristiani in quella regione del sud della Francia. Solo qualche traccia di quel tempo è giunta fino a noi: una necropoli paleocristiana, delle iscrizioni e vestigia funerarie e il ricordo di un romitaggio nel luogo in cui, nel 1039, venne fondata l’Abbazia di san Rufo e l’ordine monastico dei Canonici regolari che dal santo presero il nome, soppresso alla fine del diciottesimo secolo.
San Rufo, insieme a Saint Bénezet, Saint Agricol e Pierre de Luxembourg, è patrono di Avignone, la città della Provenza nota per essere stata la residenza dei papi all’inizio del 1300, a partire dal pontificato di papa Giovanni XXII. Il simbolo di Avignone è l’antico Palazzo dei Papi, il più grande edificio gotico del mondo. Vicino al palazzo si trova la Cattedrale di Notre-Dame des Doms, importante luogo di culto legato alla figura di San Rufo.
Altri santi e venerazioni del 14 novembre, oltre a San Rufo, sono: San Dubricio, San Giocondo di Bologna, San Giovanni Vescovo in Dalmazia, Beato Giovanni Liccio, San Teodoto, Sant’Ipazio, Beato Serapio, Santi Nicola Tavelic e compagni, San Siardo, Santo Stefano Teodoro Cuenot e Santa Veneranda.