C’è una tradizione legata alla Festa dei morti 2016 che si celebra oggi 2 novembre. Per ricordare infatti tutte le persone defunte è usanza che si portino al cimitero, per depositarli sulle tombe, dei crisantemi. Si tratta di fiori, come ricorda Quotidiano.net, il cui nome in greco significa ‘fiore d’oro’ anche se nella tradizione cattolica sono conosciuti come fiori dei defunti. Nella nostra cultura popolare i crisantemi rappresentano segni di sfortuna e disgrazia. Il motivo è che i crisantemi fioriscono proprio in autunno, alla fine di ottobre, quando ricorrono la festa di Ognissanti e la Festa dei morti. Dunque in questo periodo dell’anno i crisantemi sono disponibili in abbondanza e a un prezzo basso e con il passare del tempo si è consolidata l’usanza di utilizzarli come omaggio per i defunti. In altri paesi però i crisantemi non sono associati alla Festa dei morti: nella tradizione anglosassone sono i fiori che si regalano quando nasce un bambino mentre negli Stati Uniti sono usati nelle feste e riunioni familiari.
Gli italiani ricordano oggi nella Festa dei morti 2016 i propri cari defunti. Chi può si reca al cimitero per una preghiera sulla tomba di parenti scomparsi. Ma non tutti potranno farlo, per impegni di lavoro o per inagibilità dei cimiteri come quelli che si trovano in alcune località delle Marche colpite dal terremoto. A questo si può ovviare con una dedica pensata proprio per la Festa dei morti 2016. Ecco alcune dediche e citazioni celebri proposte da Controcampus.it per la ricorrenza del 2 novembre. “Una lacrima per i defunti evapora. Un fiore sulla loro tomba appassisce. Una preghiera per la loro anima la raccoglie Iddio”. S. Agostino; “L’assenza non è assenza, abbiate fede, colui che non vedete è con voi.” S. Agostino; “Un cuore che cerca sente bene che qualcosa gli manca; ma un cuore che ha perduto sa di cosa è stato privato.” Goethe; “Non avere paura di dirmi che la morte è vicina, perché essa è per me la porta della vita.” San Francesco D’Assisi; “Noi dovremmo piangere per gli uomini alla loro nascita, non alla loro morte.” Montesquieu. (clicca qui per leggere tutto).
Nella Festa dei morti 2016, che si celebra oggi 2 novembre, sono tanti gli italiani che si recheranno nei cimiteri per un saluto ai defunti, per portare un fiore sulla tomba e per recitare una preghiera in memoria di chi ci ha lasciato. Ma non tutti potranno portare un fiore sulla tomba dei propri cari defunti oggi nella festa dei morti. Nelle zone colpite dal terremoto dei giorni scorsi in centro Italia infatti alcuni cimiteri sono inagibili a causa dei crolli che il sisma ha provocato. Come documentato dall’agenzia di stampa Agi infatti a Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita i cittadini non potranno entrare nel cimitero. A Ussita il cimitero ci sono loculi contenenti bare che sono stati sventrati dalle scosse. A Castelsantangelo al centro del cimitero i loculi a terra sembrano integri mentre il muro perimetrale è crollato e i loculi si sono aperti sia dalla parte della lapide che dietro: le bare quindi si vedono dalla strada e si possono toccare.
IMercoledì 2 novembre 2016 sarà la giornata dedicata alla Commemorazione dei defunti. Nota anche semplicemente come la Festa dei Morti, si tratta di una ricorrenza in vigore fin dagli albori dell’umanità. La prima testimonianza risale all’epoca dell’impero bizantino, anche se la scelta della data del 2 novembre è da attribuire a sant’Odilone di Cluny, abate appartenente all’ordine dei Benedettini e vissuto poco prima dell’anno Mille. L’abate ordinò infatti ai vari conventi sotto la sua giurisdizione di cantare durante la serata che sarebbe poi diventata quella di Ognissanti. Inoltre, nella stessa notte avrebbero dovuto suonare le campane per celebrare tutte le persone defunte. Il giorno del 2 sarebbe stato invece dedicato alla Santa Messa in ricordo di tutte le anime del Purgatorio. Soltanto in un secondo momento, questo rito fu reso universale per tutta la Chiesa Cattolica. Col passare dei secoli, la tradizione continuò essere tramandata e la pietà nei confronti dei morti si intensificò, fino a raggiungere il significato attuale. Per esempio, nel corso della prima guerra mondiale e in un periodo nel quale i morti erano all’ordine del giorno, papa Benedetto XV concesse ai sacerdoti l’opportunità di celebrare tre messe il 2 novembre proprio in occasione di questa ricorrenza. La prima messa era determinata dalle intenzioni dell’offerente, la seconda era riservata ai morti e la terza era stabilita dal Pontefice presente al soglio. Fu proprio grazie a tali eventi che le anime dei defunti iniziarono ad essere onorate come se fossero ancora vive in una sorta di mondo parallelo. In precedenza, il libro del Qoelet stabiliva che dopo la morte, uomini e donne non avrebbero potuto percepire nulla. Questa concezione è attualmente ancora presente in buona parte delle dottrine orientali, mentre nella Chiesa cattolica no.
Il 2 novembre è anche il giorno della visita ai defunti nei vari cimiteri locali. In Italia, vengono condotti fiori e lumini sulle tombe delle persone più care. Inoltre, in numerose città del nostro paese, esiste l’usanza di preparare dolci di ogni genere proprio con il fine di celebrare il giorno e la festività, ricordando i defunti. Diverse sono invece le tradizioni in giro per il mondo. Ad esempio, nelle Filippine, le tombe vengono abbellite con una lunga serie di decorazioni. Al tempo stesso, in America Centrale le tombe vengono arricchite con giocattoli o alcolici, a seconda se il defunto sia un bambino o un adulto. Infine, in Messico viene preparato un vero e proprio altare per auspicare il ritorno dello spirito del defunto durante il 2 novembre.
Oltre alla Commemorazione dei defunti, il 2 novembre è il giorno del ricordo di numerosi santi, tra i quali vanno citati l’abate Sant’Ambrogio, i vescovi San Donnino e San Giorgio di Vienna, il martire San Giusto di Trieste, il confessore San Marciano di Siria, la vergine Santa Vinfreda e il vescovo e martire San Vittorino. Inoltre, è il giorno dei suffragi per le anime del Purgatorio.