Il caso del poliziotto omicida-suicida, Mauro Agrosì, ha scosso Genova e l’Italia intera. L’uomo ha ucciso a colpi di pistola la moglie e le due figlie di 14 e 10 anni, prima di togliersi la vita. E’ stato lo stesso poliziotto ad avvertire il 113 prima di suicidarsi con una telefonata shock: “Ho ucciso tutti, venite. Vi lascio la porta aperta”. Al loro arrivo, le forze dell’ordine non hanno potuto far altro che constatare la morte delle tre donne e dello stesso Agrosì il quale, come riporta La Stampa, aveva lasciato anche una lettera nella quale motivava, in parte, il suo gesto estremo. “Troppi problemi, preferisco portarle con me”: sarebbero queste le parole scritte nel messaggio. Le indagini al fine di scoprire le motivazioni dietro l’omicidio ed il successivo suicidio del poliziotto, avrebbero portato ad una verità inaspettata: l’uomo aveva accumulato debiti di gioco. A rivelarlo sarebbero stati i racconti di alcuni colleghi di Mauro Agrosì. Eppure, i debiti accumulati dal poliziotto non erano tali, secondo gli inquirenti, da giustificare la tragedia familiare avvenuta nella mattinata di oggi. A tal fine proseguono gli interrogatori a parenti ed amici dell’uomo e della moglie al fine di ricostruire la vita della coppia.
E’ una vera e propria strage familiare quella avvenuta a Genova, nel quartiere Cornigliano, dove un poliziotto di 49 anni ha ucciso la moglie e le due figlie per poi suicidarsi. A riportare la notizia shock è il sito TgCom24. Il poliziotto omicida-suicida si chiamava Mauro Agrosì ed apparteneva al reparto mobile della polizia di Bolzaneto dove lavorava ai sistemi informatici. Dopo aver ucciso la moglie, sua coetanea e le due figlie di 14 e 10 anni ha avvertito il 113 confessando il gesto prima di togliersi la vita. La strage è avvenuta questa mattina, poco dopo l’alba. La telefonata del poliziotto al centralino del 113 è giunta intorno alle 6:30 del mattino: “Ho ucciso la mia famiglia, venite. Vi lascio la porta aperta”. All’arrivo delle forze dell’ordine, oltre ai quattro corpi senza vita avrebbero trovato anche un biglietto scritto dall’agente nel quale parlava di “problemi” per i quali non voleva che la sua famiglia restasse senza un marito ed un padre. Gli inquirenti avrebbero fatto una scoperta inaspettata: il poliziotto omicida-suicida aveva debiti di gioco. Sarebbe questo il motivo alla base del folle gesto? I colleghi avrebbero manifestato grande sorpresa di fronte alla tragedia per mano dell’uomo in quanto Agrosì era sempre apparso finora un poliziotto molto equilibrato. Secondo una prima ricostruzione, Mauro Agrosì avrebbe ucciso la moglie e le due figlie nel sonno, a colpi di pistola. L’agente avrebbe usato un cuscino con il quale coprire l’arma al fine di attutire i rumori. Secondo le testimonianze dei vicini di casa, la famiglia appariva molto unita sebbene avesse vissuto due anni fa un grave lutto: il fratello del poliziotto era morto in circostanze mai chiarite, dopo essere precipitato da una finestra. L’ultimo ad aver visto Mauro Agrosì prima della strage era stato proprio un vicino di casa la sera prima.