Patrono dei farmacisti e protettore dei malati: oggi, 6 novembre, si festeggia sant’Emiliano di Irlanda, monaco e vescovo, patrono del comune di Faenza. Nato in Irlanda e morto a Faenza nel 780, sant’Emiliano fu monaco e vescovo della chiesa cattolica. Le testimonianze scritte raccontano che sant’Emiliano compì un viaggio a Roma per andare a pregare sulla tomba degli Apostoli: durante il ritorno, il sacerdote si ammalò gravemente e morì a Faenza, città che da allora è strettamente legata al suo culto. Le sue reliquie furono tumulate nella chiesa di san Clemente, poi trasferite nella chiesa di Santa Maria del Conte che da quel momento ne prese il nome: oggi le spoglie si trovano all’interno della Cattedrale, in un’arca marmorea che risale al Quattrocento. Sant’Emiliano d’Irlanda non va confuso con sant’Emiliano di Trevi, vescovo e martire dell’impero di Diocleziano, morto giustiziato per decapitazione nel 304. Sotto questo stesso nome la chiesa cattolica il 13 settembre celebra anche Sant’Emiliano di Valence mentre il 18 luglio è dedicato a Sant’Emiliano di Durostoro, martire sotto Flavio Claudio Giuliano. A maggio festa grande per Sant’Emiliano I, vescovo di Vercelli mentre a novembre c’è il culto di Sant’Emiliano della Cogolla, eremita spagnolo e di Sant’Emiliano di Cizico, vescovo di Cizico.
Sant’Emiliano d’Irlanda è il patrono di Faenza, città dell’Emilia Romagna da 60mila abitanti in provincia di Ravenna: ogni anno il 6 novembre la Pro Loco organizza una celebrazione religiosa associata a eventi di piazza con messe, spettacoli, fuochi d’artificio, appuntamenti culturali e musicali. A Cigliano, piccolo comune lombardo in provincia di Vercelli, c’è l’usanza della Sagra di Sant’Emiliano, dall’otto al 13 settembre: street food, cibo di strada, stuzzichini, mercatini del vintage e vendita di oggetti usati animano la cittadina nella seconda settimana di settembre. A Trevi, infine, ogni anno c’è la processione dell’Illuminata in omaggio a Sant’Emiliano d’Irlanda, una sfilata religiosa a cui partecipa l’intero paese. Al santo irlandese è anche consacrata l’abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli, nell’antichissimo Ducato di Spoleto, tra i moderni comuni di Scheggia e Pascelupo in Umbria.
Tra i santi del giorno che si festeggiano il 6 novembre la chiesa cattolica riconosce anche Sant’Emiliano di Trevi: martire e vescovo sotto l’imperatore romano Diocleziano, noto anche come Miliano, Emiliano fu santo in vita come dopo la morte. Emiliano fu infatti obbligato dall’Impero ad abiurare e giustiziato nel 304 a Bovara per decapitazione. Le sue spoglie furono trafugate nel Medioevo e ritrovate soltanto nel 1660 all’interno del duomo di Spoleto, dove riposano in pace da oltre 400 anni. Oggi è il patrono della città di Trevi, in provincia di Perugia. Nell’isola di Cipro, in Grecia, il 6 novembre è tradizionalmente dedicato a San Demetrio, santo considerato guaritore di anime e di corpi, in Francia invece si celebrano San Teobaldo di Dorat, San Leonardo di Limoges e San Melanio, sacerdoti devoti e pastori cattolici, in Turchia grande festa ogni anno il 6 novembre in onore di San Paolo, martire e antico patriarca di Costantinopoli mentre in Svizzera, paese cattolico, c’è il culto di San Protasio di Losanna. In Spagna i fedeli omaggiano San Severo di Barcellona, vescovo che ricevette la corona del martirio. A Genova si celebra San Felice e San Valentino, successori di San Siro.