E’ stato notificato oggi dalla procura l’atto con il quale si chiude l’inchiesta sull’omicidio di Luca Varani. Un vero e proprio massacro avvenuto lo scorso marzo per mano dei due trentenni attualmente in carcere, Manuel Foffo e Marco Prato. La notifica dell’atto alle due difese ovviamente preannuncia l’imminente rinvio a giudizio, apripista di un processo a carico dei due ragazzi della Roma bene. Il reato contestato dalla procura è quello di concorso in omicidio premeditato e pluriaggravato. Come riporta il quotidiano La Stampa, quello ai danni di Luca Varani può essere definito come uno dei delitti più cruenti degli ultimi anni in Italia. Il giovane fu massacrato con oltre cento colpi, tra martellate e coltellate. Le immagini della scena del crimine riportano un quadro shock: “Il cranio scalfito dai colpi, la bocca lacerata e il corpo bucato dalle pugnalate”, scrive La Stampa. Da questo momento, per il caso di Luca Varani si aprirà una nuova importante fase, quella del processo, dopo la precedente incentrata sulle indagini che sono state condotte dai Carabinieri del Comando provinciale di Roma.
Emergono oggi novità importanti in merito al terribile omicidio di Luca Varani avvenuto lo scorso marzo per mano di Manuel Foffo e Marco Prato. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero nella sua versione online, nella giornata odierna la Procura di Roma ha notificato l’atto di chiusura dell’inchiesta alle difese dei due presunti assassini. Il reato contestato ai due giovani che la mattina del 4 marzo scorso, al culmine di un festino a base di alcol, droga e sesso massacrarono il povero Luca Varani nell’appartamento di Foffo, nel quartiere Collatino di Roma, è quello di concorso in omicidio premeditato e pluriaggravato. Con la chiusura dell’inchiesta, dunque, si attende ora la richiesta di rinvio a giudizio a carico di Manuel Foffo e Marco Prato. La Procura di Roma, nel notificare i reati a carico dei due giovani evidenzia non solo la premeditazione ma anche le aggravanti della crudeltà e dei motivi abbietti e futili. Luca Varani, infatti, fu ucciso in modo ingiustificatamente violento con numerose coltellate e martellate e con una crudeltà tale da far parlare di una vera e propria mattanza. Nel provvedimento, il pm Francesco Scavo ha ricostruito gli eventi antecedenti alla data del delitto, riferendo come dopo aver fatto ripetutamente uso di droghe, Foffo e Prato si misero alla ricerca di un soggetto qualsiasi da uccidere o da aggredire, al solo scopo di fargli del male. Il malcapitato fu proprio Luca Varani. Il ragazzo fu contattato tramite Whatsapp ed invitato nell’appartamento di Via Iginio Giordani che si sarebbe presto trasformato nella scena del crimine. E’ qui che avrebbe preso il via un vero e proprio massacro durante il quale Manuel Foffo e Marco Prato tentarono prima di soffocare Luca Varani con una corda di nylon per poi colpirlo alla testa ed in svariate parti del corpo per un totale di 100 colpi, tra martellate e ferite da taglio, quest’ultime inferte al fine di provocare nella vittima una morte per dissanguamento, lenta e dolorosa.