Proseguono le indagini sulla morte di Gianna Del Gaudio, uccisa a fine agosto a Seriate. Nel mirino degli inquirenti è finito il marito Antonio Tizzani, indagato a piede libero. “Questo tipo di storie si risolvono ricostruendo tutta la storia di vita dei vari soggetti coinvolti. Così può essere sciolta la nebbia che copre questo caso. Questo omicidio si è consumato in una rete di persone molto vicine a Gianna”, ha dichiarato la criminologa Roberta Bruzzone a La Vita in Diretta. Il programma di Rai Uno ha trasmesso anche un’intervista fatta alla nuora di Gianna Del Gaudio: è tornata a parlare Elena, che ha descritto il rapporto con i suoceri. La donna ha rivelato di preferire la suocera ad Antonio Tizzani: “Non ci prendiamo. Gli voglio bene, ma preferivo Gianna”. Intanto emergono dubbi sulla ricostruzione cronologica del delitto: il killer si sarebbe intrattenuto nella villetta, come se gli ambienti fossero familiari, e ciò cozza con la versione fornita dal marito di Gianna Del Gaudio. L’assassino, dunque, potrebbe essere una persona molto vicina alla vittima.
Gli inquirenti non mollano la presa in merito al giallo di Gianna Del Gaudio, misteriosamente uccisa in una notte di fine agosto nella sua casa di Seriate. Qualcosa, intanto, inizia a scricchiolare nel racconto del marito Antonio Tizzani, al momento il solo indagato a piede libero. Ha davvero raccontato tutta la verità? I dubbi, oltre alle due versioni discordanti di cui vi abbiamo parlato nel focus sotto, riguarderebbero anche la ricostruzione cronologica del delitto, come emerso dalle indagini. A riferirlo è il sito Urban Post, che sottolinea come il racconto di Antonio Tizzani andrebbe a cozzare con il lavoro svolto dalla Procura. Secondo quest’ultima, infatti, il killer di Gianna Del Gaudio non sarebbe scappato subito, come invece sostenuto dall’indagato, ma anzi avrebbe avuto tutto il tempo per frugare e lasciare varie macchie di sangue nella villetta di Seriate. L’assassino sarebbe entrato anche in bagno, probabilmente per lavarsi, quindi ha dimostrato di conoscere bene quei luoghi.
In attesa dell’arrivo dei Ris a Seriate, impegnati nella soluzione del giallo di Gianna Del Gaudio, gli inquirenti continuano ad indagare sulla posizione del marito della vittima ed unico indagato, Antonio Tizzani. Sotto la lente di ingrandimento sarebbero finite le sue versioni contrastanti finora fornite. Inizialmente e fino a pochi giorni fa, la versione ufficiale – nonché l’unica – sostenuta con forza dall’uomo è sempre stata quella del fantomatico uomo incappucciato dalle mani scure, il quale si sarebbe dato alla fuga dopo aver ucciso la moglie Gianna Del Gaudio. Di recente però, Antonio ha rotto il silenzio ed alla stampa avrebbe fornito una nuova versione: ad uccidere l’ex professoressa potrebbe essere stato un conoscente della coppia, qualcuno che sarebbe già stato nella loro villetta di Seriate. In merito, il marito di Gianna Del Gaudio non avrebbe però mai avanzato il nome del possibile sospettato. Qual è la versione più credibile tra le due finora avanzate dall’indagato? La settimana in partenza potrebbe finalmente chiarire molti dubbi in merito.
Quella che sta per aprirsi sarà una settimana davvero decisiva in merito al caso di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa in pensione sgozzata nella notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso, mentre si trovava nella sua villetta di Seriate. Il lavoro dei Ris in programma nelle prossime ore, infatti, potrebbe essere determinante nel definire finalmente, a distanza di quasi quattro mesi dall’omicidio della 63enne, il ruolo del marito Antonio Tizzani, unico indagato a piede libero. Gli inquirenti, da tempo hanno puntato gli occhi sull’ex ferroviere 68enne, che di contro ha sempre respinto ogni insinuazione nei suoi riguardi, eppure le prossime giornate potrebbero chiarire molti dubbi e spazzare via – o al contrario aumentare – i sospetti in merito al ruolo avuto dall’uomo nel delitto della moglie. Come rivelato nell’ultima puntata dalla trasmissione di Rete 4, Quarto Grado, poi ripresa dal sito Urban Post, Antonio Tizzani sarebbe tornato ad Avellino – sua citta di origine – per alcuni giorni, ma entro domani dovrebbe far ritorno a Seriate, in vista dell’arrivo dei Ris di Parma. A quanto pare, il lavoro della Scientifica si concentrerà sulla raccolta delle impronte digitali e palmari del marito indagato di Gianna Del Gaudio, al fine di poter fare un confronto con le impronte rinvenute sulla borsetta della vittima. Sempre nel corso della nuova settimana, presso i laboratori dei Ris saranno effettuati nuovi accertamenti sui reperti, in particolari sui guanti in lattice bianchi e sul sacchetto contenente anche l’arma del delitto e rinvenuto a poche centinaia di metri dall’abitazione in cui è stata uccisa Gianna Del Gaudio, a distanza di quasi un mese e mezzo dall’omicidio. Gli accertamenti avverranno alla presenza del consulente della difesa di Antonio Tizzani, il genetista Giorgio Portera, nome già sentito nell’ambito di un altro giallo clamoroso, quello di Yara Gambirasio. Ulteriore indiscrezione che potrebbe portare ad una svolta clamorosa nel caso di Gianna Del Gaudio, è rappresentata dal Dna di Tizzani rinvenuto sull’arma del delitto. Secondo quanto emerso nel corso della trasmissione Mediaset, le tracce biologiche appartenenti al marito della vittima e delle quali ancora non se ne conosce la natura esatta, non sarebbero state rinvenute sulla lama del grosso cutter usato per sgozzare Gianna, come finora emerso. La presenza del Dna di Antonio, infatti, sarebbe stata confermata sull’impugnatura del taglierino. I Ris avrebbero smontato l’arma e isolato così il profilo genetico dell’unico indagato che, nel frattempo, continua a smentire qualunque suo coinvolgimento nella tragica vicenda, ma anche l’ipotesi che possa aver avuto a che fare con il taglierino in questione, del quale dice di non averlo mai visto né usato.