ALMAVIVA CHIUDE A ROMA / 1666 persone licenziate (oggi, 29 dicembre 2016)

- La Redazione

Almaviva chiude a Roma: addio alla sede nella capitale, 1666 persone licenziate. Fallisce l'ultimo tentativo di accordo al Ministero dello Sviluppo Economico. (Oggi, 29 dicembre 2016)

Lavoro_Ufficio_ComputerR439 Contratti Statali (Foto: LaPresse)

Da Roma arrivano notizie negative legate ad Almaviva contact un call center che chiude ed è costretto così a licenziare 1666 dipendenti. Come raccontato da Repubblica nella sua versione online pare che le lettere per il licenziamento siano già partite. Una notizia terribile per tantissime famiglie proprio in questi giorni di festa con il Natale appena superato e il Capodanno ormai alle porte. Almaviva Contact è una società che opera in Italia fin dal 1983, lavorando per enti pubblici e anche aziende private in diversi supporti. Si parte dal recupero crediti, ma si lavora anche nel sales diretto, nel trade marketing e nelsupporto tecnico oltre al custom care multicanale. Almawave è proprietaria poi di tecnologie rivoluzionarie che negli anni hanno fatto della società uno dei punti forti del nostro paese in questo settore, dimostrando sempre grande competenza e intelligenza nel lavoro. Un vero peccato proprio perchè è così che molte persone dovranno trovarsi a ricominciare di capo dopo aver perso il lavoro e non per loro demerito.

Non sono state poche le manovre per tentare di salvare Almaviva Contact con la volontà di andare a lavorare per evitare che si ponessero dei problemi relativi proprio ai licenziamenti in massa ai quali purtroppo si è arrivati. Sono importanti le parole della viceministra allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, questa a RaiNews 24 ha sottolineato: “Purtroppo questa azienda ha avuto delle difficoltà anche da punto di vista della tenuta e quindi ha ribadito il mantenimento dell’accordo dei lavorati di Napoli e il mancato accordo invece a Roma”. Una notizia che è arrivata, secondo quanto riportato dal Ministero suddetto, dopo il tentativo al dicastero di riaprire il tavolo delle trattative, che poi alla fine è fallito e ha portato all’inevitabile fallimento della sede operativa di Roma.





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