La prossima data importante nel caso dell’omicidio di Marco Vannini, sarà quella del 4 marzo. Sarà allora che con ogni probabilità il giudice si esprimerà sull’attesa decisione del rinvio a giudizio per i cinque indagati che, nel corso della prima tappa del processo per la morte del giovane bagnino di Cerveteri, non erano presenti in aula. Parliamo nello specifico della famiglia Ciontoli, indagata per omicidio volontario ma anche di Viola Giorgini, la cui assenza è apparsa discutibile soprattutto dopo la lettera inviata ai genitori di Marco Vannini proprio pochi giorni prima dell’udienza preliminare. I numerosi membri del gruppo Facebook “Giustizia e verità per Marco Vannini”, in vista del 4 marzo si stanno già mobilitando al fine di replicare gli eventi, i cortei e le manifestazioni che si sono svolti per l’intera giornata dello scorso 9 febbraio. Proprio ai membri del gruppo, il cugino della giovane vittima, Alessandro Carlini, nonché amministratore dello spazio creato sul celebre social network, ha manifestato la sua soddisfazione in merito alla richiesta accettata di costituzione parte civile, che gli permetterà d’ora in avanti, di continuare la sua battaglia per il cugino prematuramente scomparso in circostanze poco chiare nel corso delle future udienze, restando schierato in prima linea al fianco dei genitori di Marco. I riflettori sul giallo non accennano a spegnersi, anzi quasi certamente il caso di Marco Vannini verrà riproposto nella puntata odierna di Chi l’ha visto, in onda stasera su Rai 3.
Il processo per il caso di Marco Vannini continua con l’udienza preliminare rinviata ieri al 4 marzo 2016: non ci sono stati ieri i faccia a faccia in aula con gli imputati e la famiglia del bagnino ucciso, i Ciontoli infatti non erano presenti all’udienza nonostante fossero tutti imputati, a farne le veci l’avvocato che li rappresenta, Andrea Miroli. La breve udienza si è aggiornata al prossimo 4 marzo, ma davanti alla famiglia della vittima, madre Marina e padre Valerio, si è delineata la linea ufficiale della difesa, per la quale “secondo la perizia che abbiamo depositato Marco non si sarebbe potuto salvare in quanto per salvarsi sarebbe dovuto essere ricoverato entro trenta minuti“, queste le parole di Miroli in aula prima del rinvio. Il Gup ha tuttavia rigettata l’istanza presentata dalla famiglia Vannini che chiedeva la responsabilità civile al Ministero della difesa. Il caso, il rinvio e le ultime novità dovrebbero essere presentate nella puntata di questa sera di Chi l’ha visto?.
Rinviata l’udienza per la morte di Marco Vannini, il giovane di Ladispoli morto il 17 maggio scorso in quello che sembra un tragico incidente. Ieri, 9 febbraio 2016, era prevista l’udienza preliminare per discutere del caso di Marco Vannini, ma il rinvio è arrivato quasi subito. Erano un centinaio, così riporta Trc Giornale, la testata di Civitavecchia, i giovani di Ladispoli e Cerveteri che hanno manifestato, in silenzio, di fronte a Palazzo di Giustizia. Scesi dal treno al mattino presto, alle 9:30, i giovani studenti si sono uniti attraversando la città grazie alla scorta delle autorità presenti. Un corteo silenzioso senza troppi schiamazzi, senza slogan se non “Giustizia e verità Marco Vannini“. Presenti nel piazzale di fronte al Palazzo di Giustizia da dove hanno ascoltato gli ultimi aggiornamenti. Durante l’udienza si sono costituiti parte civile i Ciontoli e Viola Giorgini, la fidanzata del figlio di Antonio, il suocero di Marco. La versione di Ciontoli viene duramente contestata dai familiari di Marco Vannini, soprattutto per la confusione delle varie versioni sulla richiesta dei soccorsi e delle dinamiche della tragedia. A difendere la famiglia di Marco Vannini sono stati chiamati gli avvocati Mauro de Carolis, Celestino Gnazi e, in ultima istanza, il famoso penalista Franco Coppi, noto per la difesa di Giulio Andreotti, Sabrina Misseri e Silvio Berlusconi. Il 4 marzo il giudice dovrà decidere se richiedere il processo per uno o più componenti della famiglia Ciontoli.