Un reportage sulla Terra dei Fuochi per scoprire che cosa è cambiato negli ultimi tre anni. E’ quello che andrà in onda stasera su Italia 1 nella trasmissione Le Iene Show. Dal 2013 la Iena Nadia Toffa indaga sulla drammatica situazione in cui riversa il territorio tra Napoli e Caserta, dove da decenni la camorra seppellisce e sversa illegalmente rifiuti tossici. Qui i roghi quotidiani per lo smaltimento di questi scarti edili e industriali hanno contaminato l’intera area con sostanze nocive, innalzando in modo allarmante il tasso di mortalità tumorale.In questi anni la Iena ha incontrato sia diversi coltivatori, i quali hanno evidenziato il serio pericolo di coltivare frutta e verdura nei terreni inquinati, che molti abitanti malati di cancro, alcuni dei quali purtroppo non ce l’hanno fatta. Inoltre, ha intervistato il parroco di Caivano don Maurizio Patriciello, da sempre in prima linea nella lotta ai roghi tossici e alla malavita organizzata; Roberto Mancini, poliziotto che ha perso la vita a causa di un tumore che lo ha colpito svolgendo le indagini sui rifiuti inquinanti, e il pentito, ex boss dei Casalesi, Carmine Schiavone, colui che nel 1997 denunciò questa pratica illegale. È cambiato qualcosa negli ultimi tre anni? Si sono spenti i roghi ed è iniziata l’opera di bonifica?
Nella puntata di questo martedì 23 febbraio 2016 della trasmissione Le Iene Show in onda nella prima serata di Italia Uno per la conduzione di Pif, Geppi Cucciari e Nadia Toffa, tra i tanti servizi che verranno proposti c’è anche quello che la stessa Nadia Toffa ha realizzato sulla Terra dei fuochi. Un reportage ad ampio ventaglio nel quale la iena ha indagato sull’incidenza tumorale che ha avuto lo sversare di rifiuti tossici nel sottosuolo della Terra dei fuochi da parte di clan camorristici, intervistando personaggi come il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, l’ex boss dei Casalesi, Carmine Schiavone che nel 1997 denunciò quanto stava accadendo e Roberto Mancini il poliziotto che per primo si era reso conto della vicenda. In attesa di scoprire le ultime novità sulla tematica ricordiamo come con il termine Terra dei fuochi viene indicato quel pezzo di territorio situato nella regione Campania e per la precisione tra le provincie di Napoli e Caserta. Secondo un rapporto dell’ARPA della Campania, un’area di 3 milioni di metri quadrati tra la cittadina di Regi Lagni, il quartiere Lo Uttaro di Casera, masseria del pozzo nei pressi di Giugliano ed il quartiere di Pianura a Napoli sarebbe compromessa per via della presenza di una elevata quantità di rifiuti tossici. Inoltre, lo scorso anno il corpo forestale dello Stato ha scoperto nel comune di Calvi Risorta, un’area di sversamento rifiuti clandestina che è stata indicata come la più grande discarica sotterranea d’Europa di rifiuti tossici. Una brutta vicenda quella della Terra dei fuochi che nei primi anni novanta era stata denunciata dall’agente di polizia Roberto Mancini con una documentazione piuttosto approfondita e che per molti anni è stata tenuta chiusa in un cassetto. A smuovere la situazione della Terra dei fuochi ci ha pensato poi nel 1997 l’allora boss dei Casalesi, Carmine Schiavone, che nella propria deposizione fatta alla Commissione Parlamentare sulle ecomafie fece presente come lo Stato fosse già a conoscenza di tutto. Nell’anno 2008 è la volta di un altro pentito ed ossia dell’imprenditore Gaetano Vassallo che per tantissimi anni aveva collaborato con i Casalesi. È venuto fuori un quadro secondo il quale erano migliaia i camion contenenti rifiuti tossici provenienti dal Nord Italia e dall’Est Europa, per sversare il loro carico di morte.