San Cesario di Nazianzo nacque in una famiglia dove, il credo religioso cristiano, era molto diffuso: molti componenti della sua famiglia, quali il fratello Gregorio ed anche suo padre Gregorio nonché la madre Monna, divennero tutti santi. La sua famiglia, che era composta da moltissime persone, viveva in condizioni economiche modeste ma che permettevano, ai figli, di poter studiare ed avere un certo livello di cultura. San Cesario, al contrario di suo fratello Gregorio, che scelse la teologia come ramo di studio, optò per la geometria e medicina: egli, visto il grande impegno che mise negli studi, divenne un grandissimo medico e non appena tornò nella sua città natale, ovvero Nazianzo, venne fatto diventare il principale dottore da parte dell’imperatore Costanzo, il quale nutriva un grandissimo livello di fiducia nei metodi e nel modo di comportarsi ed operare del medico. La sua fama, col passare del tempo, accresceva sempre di più tanto che, Giuliano l’Apostata ovvero il nuovo imperatore che succedette a Costanzo, decise di farlo divenire il medico di corte e dei nobili del periodo. L’imperatore si ritenne soddisfatto del grande impegno che San Cesario sfruttava nel curare le persone e soprattutto nel gran numero di persone che egli riuscii a salvare. Ma proprio durante lo svolgimento di alcune sue mansioni, la vita di san Cesario cambiò radicalmente, tutto a causa di un terremoto. Egli stava infatti cercando di effettuare dei lavori e curando delle persone quando, improvvisamente, un terremoto di grandi proporzioni sembrava essere destinato a costargli la vita. Diverse persone persero la vita, ma san Cesario riuscii miracolosamente a salvarsi e soprattutto ad evitare dei danni che potessero renderlo invalido o comunque impedirgli di vivere una vita tranquilla. I danni però furono mentali: il terremoto scosse moltissimo san Cesario, che dopo quell’episodio, rimase diverso tempo senza prestare soccorso alle persone. L’imperatore ed i suoi collaboratori cercarono di spronarlo a tornare a lavoro e lo stesso fece il fratello: san Cesario pensò che, quel miracolo, fosse un chiaro segnale del suo destino, cosa che lo turbò profondamente. San Cesario infatti divenne molto devoto alla religione cristiana dopo esser scampato all’incidente e pensò che, la sua vita, sarebbe dovuta essere dedicata interamente alla penitenza e soprattutto alla preghiera. Come prima decisione, che manifesta un cambiamento radicale nella mente di san Cesario, egli decise di abbandonare il ruolo di medico per l’imperatore: la paura ed i peccati, che secondo lui aveva commesso in passato, fecero in modo che egli si ritirasse a vita privata e soprattutto cercasse di espiare le sue colpe. La sua vita religiosa iniziò col battesimo, sacramento che gli venne amministrato da un vescovo del paese: dopo che il medico ottenne il sacramento, egli visse in casa per un certo periodo, pregando e facendo tante penitenze. La sua salute, a causa di tale cambiamento, peggiorò parecchio: san Cesario passò a miglior vita nel 369 ed a effettuare la messa che venne fatta per celebrare la vita di San Cesario fu suo fratello Gregorio, il quale ricordò, con commozione, ogni singola azione compiuta da parte del fratello. San Cesario è uno dei santi che viene ricordato in Grecia, visto che egli visse principalmente in quelle zone, seppur non vi siano delle manifestazioni di grandi dimensioni utili per ricordare appunto la vita del medico.
San Callisto condivide, assieme a san Cesario, il giorno della celebrazione del venticinque febbraio: egli era un vescovo che cercò di convertire tantissime persone. Essendo vissuto anch’egli nel periodo delle persecuzioni di Diocleziano, contrario al cristianesimo, egli venne arrestato e successivamente condannato al martirio, che venne effettuato dopo diverse torture con la decapitazione.