Si celebra oggi San Giuseppe, sposo della Vergine Maria e padre putativo di Gesù Cristo. Ma i festeggiamenti per la ricorrenza non sono solo religiosi. Si avvicina infatti il 21 marzo, primo giorno di primavera, e proprio per segnare il passaggio dall’inverno alla nuova stagione, nella Val Trebbia nel cuore del territorio delle Quattro province si ripete il rito serale del Falò. Le Quattro Province sono una porzione dell’Appennino ligure compresa nelle province di Alessandria, in Piemonte, Genova, in Liguria, Pavia, in Lombardia e Piacenza, in Emilia-Romagna. Con il falò viene anche bruciato un fantoccio, la “vecchia”, che simboleggia l’inverno e vengono tratti auspici per la primavera da come arde il fantoccio. Come si legge su Wikipedia, “il rito risale all’antico popolo dei Liguri, in occasione del particolare momento astronomico dell’equinozio, poi la tradizione pagana si fuse con quella cristiana celtico-irlandese dei monaci di San Colombano, giunti in epoca longobarda”.
Secondo il Nuovo Testamento della Bibbia, San Giuseppe era il padre putativo di Gesù e il compagno della mamma di Gesù, ossia Maria. Ad oggi è venerato sotto forma di santo dalla Chiesa cattolica. L’otto dicembre del 1870 fu affermato patrono della chiesa a livello universale. San Giuseppe insieme a Maria e Gesù sono identificati come la Sacra famiglia. In origine san Giuseppe nasce a Betlemme, era il terzo di ben sei figli. Egli ci viene descritto come un ragazzo molto umile, talentuoso e dal carattere mite. In seguito, san Giuseppe svolta l’attività di falegname presso la cittadina di Nazareth. Una volta raggiunto i trent’anni fu convocato presso il tempio dai sacerdoti di allora per prendere moglie, assieme ad altri scapoli. Una volta giunti al tempio, fu consegnato ad ognuno di loro un ramo e fu comunicato che la Vergine Maria avrebbe preso in sposo colui con un ramo germogliato. Fu solo il ramo di san Giuseppe a fiorire ed esso venne riconosciuto come sposo di Maria. Essa fu data in sposa all’età di 14 anni e restò insieme a suo marito nella casa paterna per circa un anno. In seguito ricevette l’annuncio dall’Angelo che sarebbe diventata la madre di Gesù, la donna accettò immediatamente mettendosi alla servitù del Signore. Maria confidò tutto ciò a san Giuseppe il quale restò molto angosciato e la stessa rischiava di essere lapidata per adulterio secondo la legge dell’epoca. Ma un Angelo apparve in sogno a san Giuseppe, il quale gli comunicò che il bambino che Maria portava in grembo era frutto dello Spirito Santo. Cosi che tutti i turbamenti svanirono e san Giuseppe divenne il padre putativo di Gesù.
La venerazione del culto di tale santo cominciò a diffondersi tra il XVI e XVII secolo nella terra d’Otranto. La Chiesa vi contribuì molto specie dopo il Concilio di Trento, infatti san Giuseppe veniva visto come modello da seguire nella vita familiare specie nel sud Italia. Fu cosi concessa la devozione da parte del popolo ed in seguito la diffusione dell’immagine del santo. La festa di san Giuseppe a Giuggianello si svolge ormai da 30 anni, soprattutto come festa civile. La sagra avviene il 19 Marzo di tutti gli anni e ricade proprio il giorno che si festeggia questo santo. Il tutto avviene in piazza dove il comitato offre ai presenti, prima la benedizione ed in seguito dei piatti tipici e del tutto particolari. Di solito, il primo piatto è rappresentato dalla minestra di tagliatelle conosciuta come massa, ricca di verdura e ceci ed inoltre la pasta è realizzata a mano con la farina di grano. Il secondo piatto è rappresentato da una pagnotta ottenuta dal grano, si tratta del pane di san Giuseppe, il tutto sarà accompagnato da pampasciuni ossia cipolline cotte, pesce fritto, zucca secca, peperoni e melanzane. Il tutto sarà abbinato ad un ottimo vino del posto! Infine le pomeriggio vi sarà la santa messa insieme alla processione. Al termine un bel concerto della banda e il tutto si concluderà con i fuochi pirotecnici. Mentre la seconda domenica di Marzo è dedicata alla fiera di san Giuseppe, una fiera di animali, dove oltre all’esposizione si assiste a delle vere e proprie gare sempre nel rispetto degli animali.
San Giuseppe è il patrono della città di Santa Maria di Licodia in provincia di Catania. La festa vera e propria comincia con dei colpi di campane e mortaretti, in seguito vi sono molte messe alle quali prendono parte anche la ragazze invitate alle vergineddi e quindi per devozione al santo bisogna partecipare al rito religioso e inoltre è necessario confessarsi. In seguito parte la processione con il santo portato in spalla , la processione è accompagnata dai fedeli e dalla banda. Una volta terminata la processione san Giuseppe torna alla piazza, dove viene salutato con i fuochi di artificio e viene riposto ella cameretta dove verrà custodito fino alla prossima uscita alla vigilia della festa che si terrà nel mese di agosto.
Il 19 Marzo oltre a san Giuseppe si festeggiano altri santi quali: San Giovanni Abate, il laico Beato Andrea Gallerani, un sacerdote e martire Beato Narciso Giovanni, un sacerdote domenicano Beato Isnardo da Chiampo.