San Ruperto di Salisburgo, conosciuto poi come, nasce a Salisburgo ed appartiene ad una famiglia nobile dell’epoca Medievale, ovvero i Rupertini, che controllavano gran parte della zona nella quale essi risedevano. La famiglia di san Ruperto, abbastanza religiosa e credente, decise di mandarlo a Worms, dove ricevette un’educazione di tipo religiosa cristiana. San Ruperto, che all’inizio sembrava non essere felice di dover seguire queste particolari lezioni ma, col passare del tempo, egli si abituò a questo particolare stile di vita. La preghiera, che venne studiata accuratamente da san Ruperto, fu in grado di catturare, seppur in maniera abbastanza lenta, la sua attenzione: il futuro santo voleva infatti capire quali erano le vere parole ed insegnamenti che si nascondevano dietro quelle semplici parole, le quali riuscirono a farlo innamorare della parola del Signore. Da semplice studente non proprio modello, il futuro santo divenne un vero amante della religione cristiana, che fu in grado di fargli comprendere, in maniera approfondita, le parole che il Signore decise di esprimere durante la sua vita. Terminato il percorso di studi, san Ruperto si sentiva una persona completamente diversa, rinata e cambiata, e soprattutto vogliosa di rendere il mondo maggiormente fedele. Per questo motivo, egli decise di intraprendere un lungo viaggio che lo condusse prima a Ratisbona e successivamente, dopo una lunga permanenza in tale città, egli decise di recarsi a Lorch, dove il suo scopo era sempre quello di diffondere la parola del Signore. San Ruperto si accorse ovviamente che, il mondo, non era ancora completamente pronto per una vita all’insegna della religione: per questo motivo egli decise di parlare col duca Teodone II di Baviera, col quale riuscii a creare una particolare intesa. Il nobile infatti, commosso dalle parole del fedele san Ruperto, decise di appoggiare la sua opera di diffusione della religione, in maniera tale che tutte le persone potessero avere un punto in comune e potessero vivere in maniera armoniosa, senza alcun tipo di conflitto che potesse distruggere la popolazione stessa. San Ruperto proseguì quindi il suo viaggi nell’antica Germania, cercando quelle zone dove, chiese e monasteri, risultavano essere completamente assenti. Egli decise di erigere diverse strutture appartenenti alle due categorie e questo gli permise di ottenere il pieno consenso da parte della popolazione. San Ruperto, dopo aver fatto erigere diverse di queste strutture, decise di tornare nella sua città natale, in quanto capii che il suo tempo stava per volgere al termine. Il futuro santo iniziò infatti ad avere diversi problemi di salute che gli impedirono di proseguire la sua missione: prima di passar a miglior vita, il suo desiderio fu quello di tornare nella sua città natale, cosa che riuscii ad effettuare, spegnendosi il ventisette marzo dell’anno 718. Prima di tale data, egli fu anche il vescovo di Salisburgo, cosa che gli permise di diffondere ulteriormente la parola di Dio, anche se tale ruolo venne rivestito solo per brevissimo tempo.
Tutta la zona della Germania, e parte dell’Europa dell’Est, festeggiano san Ruperto, che viene visto appunto come un santo in grado di aver scritto una pagina importante della storia cristiana in Europa. Per questo, la liturgia in Germania, nella suddetta giornata è dedicata interamente alla sua figura, che viene ringraziata per l’ottimo lavoro svolto in quel periodo. In Italia, San Ruperto viene solo menzionato in maniera quasi marginale.
San Claudio Gallo, che viene inserito anche nella categoria dei Beati, viene ricordato in tale giornata, visto che egli diffuse la parola del Signore e salvaguardava la figura della madre di Dio, reputata sacra e indispensabile per il mondo religioso.