Luca Varani, aggiornamento di oggi, lunedì 28 marzo 2016. Manuel Foffo descrive agli inquirenti tutti i dettagli macabri del delitto. Il giovane verrà riascoltato giovedì, dopo Marc Prato.
In attesa dei prossimi interrogatori di Manuel Foffo e Marc Prato, i due giovani accusati dell’omicidio di Luca Varani, il 23enne romano ucciso lo scorso 4 marzo, ci si chiede quale sarà la strategia difensiva che sarà messa in campo dalle ripsettive difese. Alcuni giorni fa, riporta Corriere Adriatico, la famiglia di Manuel Foffo ha scelto di avvalersi della consulenza della famosa criminologa Roberta Bruzzone. Vedremo nei prossimi giorni quali saranno le mosse dei difensoni di Foffo, indagato per l’omicidio di Luca Varani. Il ragazzo finora si è dimostrato collaborativo con gli inquirenti, al contrario dell’altro indagato Marc Prato che ha deciso di non rispondere alle domande durante gli ultimi interrogatori.
Nella vicenda dell’omicidio di Luca Varani, il 23enne romano del cui delitto sono accusati Manuel Foffo e Marc Prato, potrebbero entrare ora anche due famosi criminologi: Roberta Bruzzone e Luciano Garofano. A riferirlo è il quotidiano Il Giornale. La notizia è che la Bruzzone sarebbe entrata a far parte dello staff difensivo di Manuel Foffo, secondo quanto scritto su Facebook dal giornalista Carmelo Abbate. E si attenderebbe ora la contromossa della famiglia Prato che pare, anche se in questo caso la notizia non sarebbe confermata, intenzionata a opporre alla Bruzzone a il generale Garofano, ex comandante dei Ris. Intanto per giovedì sono attesi gli interrogatori dei due accusati: per il momento solo Manuel Foffo ha collaborato con gli inquirenti raccontando che cosa è accaduto lo scorso 4 marzo, mentre Marc Prato ha deciso di non rispondere alle domande finché, come ha chiarito il suo avvocato, non gli verrà più contestata l’aggravante della premeditazione.
Il dramma per l’omicidio di Luca Varani, giovane 23enne di Roma, è ancora nell’aria. Manuel Foffo e Marc Prato, responsabili della sua morte, si contendono ancora la responsabilità. Negli ultimi giorni, Manuel Foffo ha ricostruito davanti agli inquirenti gli ultimi tragici momenti di Luca Varani, poco prima della sua morte. Il Fatto Quotidiano parte infatti dal piano fatto dai due ragazzi -o da uno dei due- di uccidere il padre di Manuel. Poi la ricerca lungo le strade della città per individuare la vittima e l’arrivo di Luca Varani nella casa degli orrori. Uno dei dei due sferra le coltellate, l’altro inizia a dare invece martellate sotto ordine del primo. Questo sarebbe in sintesi il resoconto raccolto dal pm Francesco Scavo. La versione di Foffo viene ancora una volta negata da Marc Prato che invece addita il complice di essere il vero carnefice. Tutto inizia con il consumo di alcol e droga nell’appartamento di Foffo, dove il ragazzo confida a Prato di essere “avvelenato con suo padre” e di pensare di ucciderlo. Marc Prato a quel punto gli offre il suo aiuto e propone a Manuel di andare “a cercare qualcuno a cui fare male“, dimostrandogli così di fare sul serio. I due iniziano quindi a girare con l’auto. Al volante c’è Foffo e si recano prima a Valle Giulia, nota zona di prostituzione maschile, poi, visto che non trovano nessuno, vanno alla stazione Termini. E’ questo uno dei punti chiave del delitto perché se il dato venisse confermato, avvalorerebbe l’ipotesi di delitto premeditato. I due tornano quindi a casa di Foffo dove, sempre secondo il racconto di quest’ultimo, Prato manda un sms a Luca Varani per invitarlo ad un festino. I due ragazzi danno a Luca qualcosa da bere, sciogliendo all’interno un farmaco. L’effetto è immediato e Luca corre in bagno per vomitare. A questo punto i due lo seguono e Prato, spingendolo, ordina a Luca di entrare nella vasca, dicendogli “sai che c’è? Abbiamo deciso che ti vogliamo ammazzare“. Sono parole agghiaccianti quelle riportate da Foffo e che nei prossimi giorni verranno messe a confronto con la dichiarazione di Marc Prato. Secondo Foffo inoltre è Prato a colpire per primo Luca Varani, ferendolo al collo con il coltello. Anche Foffo aveva la stessa arma, ma visto che Luca non moriva, riferisce, decide di finirlo dandogli tre martellate in testa. Il Pm ha deciso di riascoltare anche Manuel Foffo il prossimo giovedì, subito dopo l’interrogatorio di Marc Prato. Il racconto di Foffo sembra coerente con le analisi degli investigatori, ma mancano ancora alcuni particolari. Sulle armi del delitto verranno infatti rilevate ulteriormente le impronte per individuare la mano che le impugnava, anche per escludere l’ipotesi che in questa barbarie possano essere coinvolte anche altre persone.