Ultime notizie / Oggi, ultim’ora: Tripoli, i membri del Consiglio di riconciliazione nazionale arrivano nella capitale libica (30 marzo 2016)

- La Redazione

Ultime notizie di oggi, le ultim’ora del 30 marzo 2016: FBI ‘hackera’ e sblocca l’iPhone del Killer grazie all’intervento di una ‘terza persona’. Apple valuta azioni legali.

apple_spring_r439 Le ultime notizie di oggi (InfoPhoto)

La Corte europea dei diritti umani ha riconosciuta valida la decisione delle autorità inglesi di non perseguire penalmente i poliziotti responsabili della morte di Jean Charles de Menezes. L’uomo, un brasiliano, venne ucciso dalla polizia inglese per errore: era stato scambiato per un sospetto terrorista. Il fatto era accaduto nel 2005 alla stazione della metropolitana di Stockwell a Londra. Le autorità inglesi avevano deciso che non c’erano elementi sufficienti per perseguire i poliziotti coinvolti nel caso e la Corte europea ha dichiarato che la decisione presa non va contro il rispetto dei diritti umani.

Gli esponenti del Consiglio di presidenza del governo di riconciliazione nazionale della Libia sono arrivati, via mare, a Tripoli, la capitale del paese oggi diviso in varie fazioni. Non hanno potuto servissi dell’aeroporto perché ancora in mano alle truppe del governo non riconosciuto di Khalifa Ghweli. Nelle ultime ore si sono sentite esplosioni nella città, è probabile che ci siano scontri in atto. Se Fayyez al Serraj, il premier designato, riuscirà a rimanere a Tripoli, sarà l’inizio dell’attesa svolta.

Preparatevi di nuovo a mangiare le radici delle piante. Con queste parole il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un ha fatto capire al suo popolo che è in arrivo una nuova carestia. Durante gli anni 90 quasi quattro milioni di persone sono morte di fame per i disastrosi piani economici del governo e per le spese folli per l’armamento e per i lussi dei dirigenti del partito. La notizia è stata pubblicata dal quotidiano del regime e non lascia dubbi: “Potremmo dover affrontare una marcia ardua durante la quale dovremo nutrirci delle radici delle piante” si legge nell’articolo. Aggiungendo che “se anche moriremo di fame non faremo mancare la nostra fedeltà al nostro leader Kim Jong-un fino al nostro ultimo giorno di vita”.

Francois Hollande, all’indomani dei tragici attentati di Parigi del 13 novembre scorso, aveva annunciato alla nazione sconvolta il progetto in cantiere di una riforma costituzionale clamorosa, ovvero quello di cancellare la nazionalità francese ai terroristi di qualsiasi tipo ed estrazione. Ebbene, oggi arriva l’altrettanto clamoroso passo indietro, con il presidente francese che all’Eliseo ha annunciato la revoca di quella riforma: Hollande, dopo che ha toccato ieri un nuovo minimo di popolarità, sondaggi al 18%, rinuncia a riunire le camere nel Congress di Versailles e far votare i parlamentari per inserire lo stato d’emergenza e la revoca della nazionalità agli accusati di terrorismo nella carta costituzionale. Salta dunque la riforma da lui promessa quattro mesi fa, con queste parole: «la minaccia terroristica non è mai stato così elevata, la guerra sarà ancora lunga. Serve un’azione determinata a livello europeo», conclude Hollande.

Su richiesta del nostro paese, si è aperta la prima giornata di udienza del Tribunale dell’Aja in merito alla richiesta del rimpatrio del marò Salvatore Girone detenuto in India dal 2012. Sec nodo il nostro ambasciatore che ha parlato durante l’udienza, il procedimento potrebbe durare anche quattro anni e Girone rischia di rimanere in India per tutto questo tempo, questo significa, ha aggiunto, “una grave violazione dei diritti umani”. Il marò, ha detto ancora l’ambasciatore Azzarello, “è costretto a vivere a migliaia di chilometri dalla sua famiglia, con due figli ancora piccoli, privato della sua libertà e dei suoi diritti. Il danno ai suoi diritti riguarda l’Italia, che subisce un pregiudizio grave e irreversibile dal protrarsi della sua detenzione, e dell’esercizio della giurisdizione su un organo dello Stato italiano”.

Non è ancora ufficiale, ma sembra proprio che la data per le elezioni amministrative, che interessano città importanti come Milano e Roma, sarà il prossimo 5 giugno. Il ballottaggio invece si dovrebbe tenere il19. L’ufficializzazione sarà resa nota in settimana dal Viminale: il tempo per fissare il giorno scade l’11 aprile. La legge dice che le elezioni si devono tenere tra il 15 aprile e il 15 giugno. In tutto a votare i cittadini di oltre 1300 comuni tra cui sette capoluoghi di regione, Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste.

Di fronte al comportamento dell’Egitto nel caso della morte di Giulio Regeni (continui depistaggi, false informazioni, scarsa collaborazione con i nostri investigatori) l’Italia sta pensando a sanzioni economiche. Che per l’Egitto significherebbe un gravissimo danno economico, essendo il nostro paese il secondo partner commerciale dopo la Germania con il paese africano. Addirittura, se il governo italiano decidesse di inserire il paese nella lista nera dei paesi a rischio, altro danno economico sarebbe lo stop al turismo, almeno in parte. L’Italia ha in ballo investimenti miliardari come il giacimento di gas a Zohr ad affari edilizi ed energetici nei ditoni di Suez, E poi ci sono business allo studio con l’Eni. Forse sarà la volta buona che si farà luce sulla morte dello studente italiano.

Si continua a scavare nel passato degli attentatori di Bruxelles, allo scopo di risalire alla rete di terroristi. Dalle indagini si evince, come molti di coloro che si sono fatti “saltare in aria” in aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles, sono passati in precedenza dal nostro territorio. In special modo quest’oggi la polizia ha fatto sapere che Khalid El Bakraoui ha soggiornato a Treviso, il kamikaze era diretto in Grecia, e durante la sosta in Italia ha usato l’identità dell’ex calciatore dell’Inter Ibrahim Maaroufi. Sul fronte delle indagini, dopo la scarcerazione di Faysal Cheffou, sembra non conoscere soste la ricerca “dell’uomo con il cappello” che allo stato attuale è ancora irreperibile. Duro scambio di accuse inoltre tra l’FBI e la polizia belga, gli investigatori americani, cosi come hanno fatto ieri quelli greci, hanno fatto notare di aver avvertito gli inquirenti belgi sulla “pericolosità dei fratelli El Bakraoui”, da parte loro le autorità belghe “smentiscono con forza”.    

Durante una conferenza stampa presso un aula del Senato, pesantissime accuse della famiglia di Giulio Regeni verso l’Egitto. I genitori non si sono trattenuti, e dopo settimane di silenzio hanno indetto una conferenza stampa, allo scopo di far sapere al mondo come gli assassini di Giulio hanno martoriato il corpo del loro povero figlio. Soprattutto la madre, ha fatto sapere ai media, di aver riconosciuto il figlio solamente dal naso, unica parte anatomica non interessata dalle percosse. I familiari hanno ringraziato Renzi, ma hanno chiesto azioni importanti, non ultimo il “ritiro dell’ambasciatore italiano”, qualora la verità non emergesse in tempi rapidi. Importanti le parole del padre di Giulio, che ha smentito con forza l’appartenenza del figlio a qualunque apparato di sicurezza.    

Dopo settimane di tira e molla che hanno visto anche un ingiunzione del tribunale federale californiano, oggi investigatori dell’FBI hanno comunicato di essere riusciti a sbloccare l’iPhone di Syed Farook, uno dei Killer di San Bernardino. Fonti vicino agli investigatori hanno fatto sapere che lo sblocco è stato possibile grazie all’intervento di una “terza persona”, e senza interessare la rete della Apple, che aveva di fatto negato l’aiuto agli investigatori. Lo sblocco unico nel suo genere, apre un campo nuovo nella battaglia legale che vede la tutela della privacy del proprio dispositivo, anche in caso di fatti delittuosi. Tim Cook amministratore delegato di Apple, che per mesi aveva difeso l’inviolabilità dei “prodotti della mela”, sta valutando eventuali azioni legali, esse avrebbero lo scopo di tutelare la privacy dei propri clienti, che fino ad oggi erano sicuri dell’inviolabilità dei propri “melafonini”.    

Ore di terrore su un volo della Egypt Air dirottato questa mattina da un uomo. Il dirottatore che diceva di avere una cintura esplosiva, dopo aver attirato l’attenzione dell’equipaggio ha costretto il pilota ad atterrare all’aeroporto di Cipro. L’uomo che sembrava “psicologicamente instabile” ha liberato quasi subito alcuni ostaggi, ma ha trattenuto in scacco le forze di polizia per molte ore, prima di arrendersi e farsi arrestare senza opporre resistenza. Tra i passeggeri anche un italiano, Andrea Banchetti, il nostro connazionale non ha riportato alcuna conseguenza, se non una grande paura.





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