Stefano Savi, una delle vittime delle aggressioni da parte della coppia dell’acido, dopo la sentenza che ha condannato a 23 anni di carcere il broker Alexander Boettcher ha rilasciato una intervista a caldo per il quotidiano Repubblica.it. “So chi è stato. Oggi è un bel giorno, da questo punto di vista. È una sensazione difficile da descrivere”, ha commentato il 24enne presente in aula fino alla sentenza. La vera soddisfazione, però, a sua detta arriverà solo quando recupererà nuovamente la vista: “Prima è dura. Cerco di apprezzare quello che arriva, di volta in volta”. Ed in merito alla condanna inflitta ad Alex, autore dell’aggressione con l’acido ai suoi danni, Savi ha dichiarato: “Da un lato non lo perdono e vorrei che non uscisse più, per evitare che faccia ancora del male a qualcuno. Dall’altro, gli anni di carcere per me non cambiano nulla. Sono 23. Potevano essere 25 o 18. Quello che conta è che giustizia è fatta. Che i giudici abbiano detto che non sono stato aggredito da fantasmi, ma da persone, che pagheranno per quello che hanno fatto”.
Alexander Boettcher, il broker accusato di varie aggressioni con l’acido insieme a Martina Levato, ha affrontato ieri l’ultima tappa del processo di primo grado, che si è concluso con una sentenza attesa anche da parte della sua difesa: 23 anni di reclusione. A riportare le prime parole di Alex dopo la pronuncia dei giudici è stato il suo legale, avvocato Michele Andreano: “È una sentenza già scritta, ma io sono innocente e lotterò anche in appello”. Il suo assistito non si schioda dalla posizione da sempre ricoperta: “Sempre e sin dal primo momento si è dichiarato innocente e lo fa anche oggi, perché non ci sono prove né indizi che possano portare ad una sua responsabilità penale”, ha ribadito in merito la sua difesa. L’avvocato Andreano, anche nel corso dell’arringa conclusiva di ieri che ha anticipato la sentenza, ha definito Boettcher uno sciocco, con una personalità disturbata ma non un assassino. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza ma sarebbe già stato annunciato il ricorso in appello, come riporta il sito di Vanity Fair.
All’indomani dell’attesa sentenza che ha condannato a 23 anni di reclusione Alexander Boettcher, il broker che insieme all’allora compagna Martina Levato si macchiò di diverse aggressioni con l’acido, giungono anche le prime parole di Stefano Savi, una delle vittime. Il 24enne sfregiato solo perché somigliante a Giuliano Carparelli (un’altra vittima) e scambiato per quest’ultimo, dopo la sentenza di condanna a Boettcher – che insieme a Martina Levato lo aggredirono il 2 novembre 2014 -, ha dichiarato: “Spero che non esca più di cella”. Savi, come riporta “TgCom24”, ha poi aggiunto: “L’importante è che abbiano stabilito chi è il colpevole. Se l’è cercata lui”. Il giovane si è poi definito “risollevato” per l’importante passo in avanti compiuto dalla giustizia nella giornata di ieri. Oltre a 23 anni di reclusione, i giudici hanno disposto a carico di Alexander Boettcher anche il pagamento di 1,2 milioni di euro a Stefano Savi, come provvisionale di risarcimento.
Il giorno dopo la maxi stangata per Alexander Boettcher, membro della coppia dell’acido con Martina Levato: condannati a 23 anni, le reazioni delle vittime sono di parziale liberazione e gioia per una giustizia che sembra aver funzionato questa volta. Al Corriere della Sera parla una delle vittime, Pietro Barbini, per cui la coppia demoniaca dell’acido di Milano era già stata condannata a 14 anni. «Due mesi fa mi è venuto a trovare un signore anziano, aveva letto la nostra storia e mi voleva conoscere per dirmi che l’avevano rapito da giovane e privato in modo traumatico della libertà. Ma mi disse “davanti al male bisogna sorridere, senza farsi strappare i sogni”, questo mi porto dentro oggi e per tutti questi mesi. Mi aumenta la determinazione, il senso profondo che la vita vale la pena di essere vissuta, in mezzo agli altri». Un senso di ripartenza dopo la condanna del giovane Boettcher, per nulla pentito sembrerebbe per quanto accaduto: la seconda condanna è giusta secondo Barbini, «devono capire quanto male hanno fatto, perché secondo me non lo fanno». Aggiunge il padre Gherardo, «Dopo quello che abbiamo passato mi chiedo dove sono gli adulti che dovrebbero riportare in asse in figli che sbagliano, educare e contenere i loro deliri di onnipotenza?».
Era attesa per le ore 18:30 di ieri la sentenza in merito al processo a carico di Alexander Boettcher, il broker in carcere per l’accusa di associazione a delinquere e per tutta una serie di aggressioni con l’acido e già condannato a 14 anni lo scorso giugno per aver sfigurato Pietro Barbini. I giudici dell’undicesima sezione penale del tribunale di Milano si sono espressi puntuali condannando Alex alla pena di 23 anni di reclusione. Un risultato atteso anche dal suo legale difensore che in vista della sentenza, ai microfoni della trasmissione La vita in diretta aveva commentato quelli che ha definito buchi clamorosi nell’inchiesta, asserendo: “Penso che un difensore ha l’obbligo di evidenziare queste voragini paurose. Questa è una sentenza che riguarda tutta Italia ma dovrà reggere anche a tre gradi. Il mistero del processo penale è un’altra cosa”. Il legale ha ribadito la sua innocenza, sottolineata dallo stesso Boettcher nei minuti immediatamente successivi alla sentenza. “In due ore di camera di consiglio cosa ti aspettavi? E’ una sentenza già scritta, ma io sono innocente e lotterò anche in appello”, avrebbe sostenuto il broker come riportato dall’Ansa. Oltre alla pena di 23 anni di carcere (l’accusa ne aveva chiesti 26), Alexander Boettcher dovrà anche risarcire una delle vittime delle aggressioni con l’acido, Stefano Savi, di 1,2 milioni di euro a titolo provvisionale come riporta AdnKronos. Il risultato della sentenza è stato accolto positivamente dal padre Stefano Savi che ha ringraziato il pm e la Procura evidenziando: “Mio figlio oggi ha avuto giustizia”. Grande soddisfazione anche da parte dello steso pm che ha commentato all’Ansa: “E’ arrivata giustizia in tempi rapidi ed in modo efficace”. A commentare la sentenza ai microfoni di SkyTg24 è stato anche il legale di Savi che ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti”, ricordando anche il risarcimento di 60 mila euro per ciascun genitore ed il fratello della vittima, riconosciuto dai giudici. Stefano Savi, a detta del suo legale, avrebbe reagito con enorme commozione e contentezza. Lo stesso avvocato ha infine evidenziato come i giudici abbiano riconosciuto che tra Boettcher, Magnani e Levato “c’era un’associazione finalizzata alla punizione degli ex amanti di Martina Levato”.