Brutta notizia per tutti gli amanti della dieta vegetariana, oggi sempre più apprezzata, che combattono le carni non solo in difesa degli animali, ma anche perché convinti che il cibo animale sia dannoso alla salute. Uno studio eseguito all’università di Cornell dimostrerebbe invece che coloro i quali discendono da generazioni di vegetariani sono maggiormente a rischio di problemi cardiaci e tumore. Una sorta di mutazione genetica dovuta al fatto che per i vegetariani è più facile assorbire gli acidi grassi essenziali delle piante, ma di fatto aumenta anche la produzione di acido arachidonico il quale a sua volta aumenta le malattie infiammatorie e il rischio di tumori. Tutto questo insieme a una dieta ricca di oli vegetali significa che il gene mutato trasforma gli acidi grassi in acido arachidonico, una mutazione che peggiora la situazione in quanto ostacola la produzione di Omega 3, che protegge dalle malattie cardiache. E’ un problema crescente dicono i ricercatori dovuto all’eliminazione ad esempio del pesce che contiene Omega 3, uno acido grasso essenziale e benefico, e preferendo gli oli vegetali come quello di arachidi che contengono invece l’Omega 6 (acido arachidonico) che non è per niente salutare. I risultati di questo studio confermano gli studi precedenti in cui si dichiarava che i vegetariani hanno il 40% di possibilità in più di sviluppare tumori al colon rispetto a coloro che mangiano carne. Fino a oggi c’era confusione in merito in quanto si è sempre pensato che la carne rossa faccia ammalare di cancro, ma la nuova ricerca, confrontando centinaia di genomi di popolazioni essenzialmente vegetariane come quella di certe zone dell’India e quella di carnivori americani, ha evidenziato una differenza genetica notevole.