Di Cesarea fu uno dei tanti uomini di fede ad essere vittima delle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano e il suo nome è inserito nel calendario cristiano nella data del 5 marzo. La leggenda che viene tramandata da numerose fonti agiografiche sulle vicende di questo santo vuole che il giovane nativo della regione di Adria, come ricorda il suo nome, si recasse insieme al compagno Eubolo (a volte indicato come Euvolo) in Palestina, a Cesarea, per professare la propria fede cristiana: in un clima di tensioni religiose come quello che si viveva in quell’area geografica nel 309 d.C., i due uomini si impegnarono a diffondere il messaggio evangelico tra le genti, aiutando i martiri della zona. Il governatore Firmiliano a cui era affidata la gestione della Cesarea a quel tempo, venne a sapere della presenza in città dei due uomini e della loro azione evangelizzatrice e li fece arrestare entrambi: sant’Adriano ed Eubolo furono condannati al martirio perpetrato ad opera delle belve feroci, prassi comune per eliminare i cristiani. Sant’Adriano sopportò gli attacchi di un leone prima di finire decapitato con una spada dai suoi carnefici: per questo motivo il santo è spesso rappresentato in pitture e sculture con abiti da soldato, vicino a un felino accovacciato ai suoi piedi con la palma del martirio e l’incudine. Altre volte questo uomo di fede viene raffigurato nell’iconografia in stile bizantino con ricche vesti, la barba e in mano una delle insegne religiose, la ferula, usata non solo dal papa, ma anche dai patriarchi cattolici ed ortodossi nel rito armeno. La data in cui sant’Adriano subì il martirio non è del tutto certa, infatti, le fonti ricordano questi avvenimenti come accaduti il 5 o il 7 di marzo; alcuni scritti ricordano la morte di questo santo il 5 e quella di Sant’Eubolo il 7 di marzo.
La devozione verso questo santo è abbastanza diffusa, tanto che viene invocato come patrono dei corrieri. Non risultano essere note feste o sagre dedicate a questo santo minore, ma ad altri sant’Adriano che si distinsero per fede e devozione: è il caso della manifestazione che si svolge a Fitalia in provincia di Messina dove nel fine settimana più prossimo all’8 di settembre si ricorda il martire Adriano di Nicomedia con momenti liturgici, intrattenimenti musicali e altre animazioni. La tradizione vuole che sant’Adriano venisse martirizzato in occasione della festa della dea Fortuna, una delle divinità del mondo romano che rappresentano la fertilità e l’abbondanza (suo attributo è la cornucopia). Sant’Adriano di Cesarea non sembra essere patrono di città importanti e anche i monumenti religiosi a lui dedicati sono pochi. Le fonti che riguardano la vita di questo uomo di fede sono scarse e le sue origini sono avvolte nel mistero, anche se il nome, come già detto, può far risalire la genealogia a luoghi come Adria o Atri: in particolare, ci potrebbe essere un collegamento con il borgo in provincia di Teramo in cui viene venerata la Santa Reparata di Cesarea che subì il martirio in Palestina. Una città dall’impronta medievale che conserva numerose testimonianze del passato, edifici storici e monumenti di interesse; la chiesa titolata alla santa protettrice è stata oggetto di numerosi interventi nel periodo barocco; al suo interno è conservato un imponente baldacchino in legno.
Sempre il 5 marzo si celebrano altre figure religiose, come San Foca, detto l’Ortolano, il cui culto è diffuso sia in Oriente che in Occidente (era invocato contro i morsi dei serpenti), San Ciarano, San Lucio I papa, San Teofilo di Cesarea vescovo.