Fioccano le critiche da due giorni a questa parte sulle testate nazionali per il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori. Assunto nello scorso agosto, il direttore è stato additato da tre sigle sindacali, la UGL, la USB e la UIL, di essere uno stakanovista, prolungando il proprio orario di lavoro fino alle ore tarde e quindi mettendo in serio pericoloso la sicurezza della Reggia stessa. La vicenda ha fatto così tanto scalpore che il Premier Matteo Renzi è intervenuto in difesa di Mauro Felicori, scrivendo sulla propria pagina facebook che l’accusa promossa dalle sigle è risibile e che “Il direttore Felicori ha un mandato chiaro: Rilanciarla. E noi siamo con lui. Non è un caso se a febbraio 2016 i visitatori sono aumentati del 70% rispetto a febbraio 2015 e gli incassi aumentati del 105%“. Clicca qui per vedere il post di Matteo Renzi. Dal canto suo il Premier ha espresso parole di apprezzamento per quanto riguarda l’operato del direttore della Reggia di Caserta, sottolineando che se il sito è ancora più gradevole proprio grazie al lavoro che Felicori starebbe facendo negli ultimi mesi. Ad un’attenta osservazione della lettera-denuncia dei sindacati, salta subito all’occhio che la polemica, così come sottolinea Il Post, è in realtà stata montata su parole totalmente diverse. Come spesso accade, quindi, ci sarebbero state alcune storpiature. I sindacati infatti avevano rimarcato la pericolosità della permanenza del Direttore oltre l’orario “consentito” in un’ottica di sicurezza. Stando al documento ufficiale, pubblicato dalla CGIL sui social, il comportamento del Direttore “mette a rischio l’intera struttura museale” e questo perchè la sua presenza nella Reggia di Caserta non sarebbe stata comunicata. Il documento fa leva inoltre sul fatto che l’apertura Amministrativa è prevista dalle 7 alle 18:30 e sulla preoccupazione che il personale presente nella struttura non sia tutelato da normative di sicurezza adeguate. Clicca qui per vedere la denuncia dei sindacati alla Reggia di Caserta. Il Direttore Mauro Felicori, in un’intervista rilasciata a Il Post, ha lamentato un atteggiamento da parte dei sindacati ingiusto nei suoi confronti, dato che il suo mandato è appena iniziato, mentre i particolari evidenziati nel documento riguarderebbero “problemi accumulati da anni. il tema oggi è: il sindacato ci aiuta a risolvere questi problemi o non mi aiuta, ostacolandomi?”. In questi giorni i vari sindacati sono inoltre in lotta gli uni con gli altri, divisi fra i sostenitori di Felicori e chi invece lo condanna. Secondo il segretario generale di Confintesa, Francesco Prudenzano, come riporta Il Fatto Quotidiano, “la denuncia riportata da tutti i media […] non è condivisibile ed è contraria ai principi di ragionevolezza e buon senso, anche se per alcuni aspetti ha ragioni fondate“. Secondo Prudenzano si sarebbe fatta inoltre una strumentalizzazione ingiustificata dei sindacati che fin dagli albori sono stati costituiti a tutela dei lavoratori. Diversa invece la posizione di Carmelo Barbagallo, segretario della Uil, che ha annunciato la “sospensione di tutti i propri sindacalisti coinvolti. Faremo le nostre verifiche e agiremo contro i responsabili di questa incredibile e incresciosa vicenda che danneggia, innanzitutto, quei milioni di lavoratori pubblici che onestamente fanno il proprio dovere per lo sviluppo del Paese“.