Un festino a base di droghe e alcol dietro la morte del giovane, Luca Varani, trovato stanotte in un appartamento della periferia romana. Le forze dell’ordine hanno subito fermato due persone, il proprietario dell’appartamento e uno studente universitario. I due hanno confessato: non sappiamo perché lo abbiamo fatto, hanno detto. Varani sarebbe stato torturato e massacrato a colpi di martello e coltelli, il tutto è stato ritrovato nell’appartamento. Il proprietario della casa, preso dal pentimento, si è presentato spontaneamente alle forze dell’ordine accompagnato dal padre; l’altro, anche lui resosi conto di quello che aveva fatto, ha cercato di suicidarsi. Nessun movente dunque se non essere andati completamente fuori di testa per l’uso di sostanze stupefacenti.
Condannato a morte per corruzione. Uno degli uomini più ricchi dell’Iran, il miliardario Babak Zanjani, arrestato nel dicembre 2013, è accusato di aver evaso milioni di dollari tramite varie compagnie petrolifere di cui è proprietario. Zanjani tra l’altro prima della fine delle sanzioni occidentali era sulla lista nera degli Stati Uniti e dell’Unione europea in quanto vendeva petrolio nonostante la proibizione imposta dalle sanzioni stesse. Insieme a lui sono state condannate a morte altre due persone e al pagamento delle cifre evase. I tre possono ricorrere in appello.
Un giovane di 23 anni di età è stato trovato morto ieri sera in un appartamento del quartiere Collatino, periferia di Roma. Sul corpo evidenti segni di violenza. Due persone sospettate dell’omicidio sono già state fermate e interrogate tutta la notte. Al momento non si conoscono altri particolari sul caso in questione.
Fino a ieri sera era incerta l’ora di arrivo dei due ostaggi liberati in Libia, si era detto nella giornata di oggi perché le autorità di Tripoli volevano interrogarli a lungo. Invece alle 5 di stamane un aereo è atterrato a Ciampino. Dentro, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due tecnici liberati dopo circa otto mesi di prigionia. Il capo dello stato ha invitato un messaggio sia ai due ostaggi liberati, ma soprattutto alle famiglie degli altri due rimasti uccisi in una sparatoria il cui mistero è ancora tutto da chiarire. Le salme dei due sono ancora in Libia. E’ infatti tutto da chiarire il blitz che ha portato alla loro morte così come se i rapitori erano appartenenti all’Isis o solo banditi in cerca di un riscatto a base di soldi.
Ancora qualche giorno di attesa per il rientro in Italia di Gino Pollicardo e Filippo Calcagno. Gli ostaggi sono stati liberati venerdì scorso e non si trovano più in mano ai terroristi. I due connazionali verranno consegnati al governo italiano entro breve e si sottoporranno ad un interrogatorio delle autorità libiche prima che si possa procedere con il rilascio. Verranno trasferiti a Malta a bordo di un volo offerto dal Governo, per poi raggiungere Roma. La procedura è stata stabilita dai consolati di Libia ed Italia dopo lunghe e complesse trattative.
Il Premier Matteo Renzi ha escluso un coinvolgimento dell’Italia per le azioni compiute in Libia dai terroristi dell’ISIS. L’Inghilterra e l’America promuovono caldamente un intervento del nostro Paese per portare a termine un’azione che prevede la liberazione del suolo africano dalla minaccia terrorista. Il Presidente del Consiglio si è espresso tramite un’e-news la sua ferma decisione nel volere una richiesta formale da un “governo legittimato” libico, a cui poi seguiranno i dovuti passaggi istituzionali secondo quanto previsto dalla Repubblica.
Potrebbe essere riaperto il caso di O.J. Simpson, a causa di un’ulteriore analisi che sta conducendo il laboratorio della polizia di Los Angeles in questi giorni. Sotto il mirino un coltello da caccia a serramanico rinvenuto nel giardino dell’abitazione in cui venne portato a termine il duplice omicidio e per i quali venne imputato unicamente O.J. Simpson. Le autorità confidono nella possibilità di ritrovare sulla lama delle prove che potrebbero gettare nuova luce sul caso. Il ritardo è dovuto al fatto che l’arma è stata trattenuta da un poliziotto di quartiere senza che venisse registrato come prova ufficiale. Il caso ritorna a dividere l’America fra innocentisti ed accusatori.
Svolta nel campo dello sport, grazie alla decisisone dell’International Boad della FIFA che ha promosso in prima istanza l’ingresso della moviola in campo. Il via dovrebbe essere dato nei prossimi giorni, introducendo inizialmente la moviola in una fase di test. Ad eseguire la procedura saranno delle telecamere apposite che diventeranno quindi un sostegno per il direttore di gara, specialmente nel caso di episodi contestati. Rimane dell’arbitro la decisione insindacabile e finale. Chiarito nella stessa sede il funzionamento della tripla punizione e della quarta sostituzione.