Si è espresso ieri, nel corso della requisitoria durata circa un’ora e mezza, il pm Marcello Musso in riferimento a Alexander Boettcher per il quale ha chiesto la pena in carcere di 26 anni. Non ha usato affatto parole clementi nei confronti del broker, del quale ha realizzato un quadro psicologico dettagliato: “Merita una pena severa, questo rampollo sadico e psicopatico che si atteggia a Dio. Commisurata alla gravità dei fatti”, ha asserito il pm nella giornata di ieri. La prossima tappa vedrà Boettcher – già condannato in primo grado a 14 anni di reclusione insieme all’amante Martina Levato per l’aggressione con l’acido a Pietro Barbini – alle prese con la difesa e con le parti civili, mentre il verdetto è in programma per i primi giorni del mese di aprile, come anticipato dal Corriere online.
All’indomani della richiesta di 26 anni di carcere da parte del pm a carico di Alexander Boettcher, giudicato dallo stesso Marcello Musso “sadico e psicopatico”, oggi sono state rese note le dure parole del magistrato nei confronti delle azioni del broker, riportate dal sito “Intelligonews.it”. Il pm Musso ha affrontato diversi aspetti nel corso della sua requisitoria, tra cui la grande attenzione che l’opinione pubblica ha riservato nei confronti del processo. Per Marcello Musso, l’interesse generale per l’intera vicenda può essere giustificato dal fatto che le aggressioni rappresentano un’espressione del male. Un male che ha causato una straordinaria serie di conseguenze dolorose per le vittime, sfregiate da Boettcher e dagli altri imputati”. Ma quale sarebbe stato l’intento della diabolica coppia Boettcher – Levato? Il pm non avrebbe dubbi: “Cancellare con l’acido l’identità delle vittime”. Parole dure anche nei confronti della difesa dell’imputato, la quale ieri avrebbe cercato in tutti i modi di prolungare invano i tempi processuali, con richieste definite “senza fondamento”.
C’è un particolare nel caso di Alexander Boettcher, componente maschile della coppia dell’acido completata da Martina Levato che chiarisce, se ancora ce ne fosse bisogno, la mancata redenzione del broker che il pm Marcello Russo ha definito “sadico e psicopatico”. Trattasi del pin dell’iPhone di Boettcher: dinanzi alle richieste degli inquirenti di ottenere il pin del suo cellulare per fare alcune verifiche, il ragazzo aveva sostenuto di averlo dimenticato. Il suo smartphone, provvisto equipaggiato iOs8, come riporta “Giornalettismo.it” risultava bloccato; a questo punto la strategia di Boettcher sembra chiara: fingere di aver dimenticato il codice sperando che l’impossibilità di accedere allo iPhone come nel caso della strage di San Bernardino venga confermata. Peccato che iOs 9 abbia superato iOs 8: ecco allora che la Cell Brite, società israeliana trapiantata a Monaco riesce a sbloccare l’iPhone per la modica cifra di 1500 euro. Curiosi di conoscere il pin? 5555. Difficile da ricordare, vero?
Il caso di Alexander Boettcher e la coppia dell’acido con Martina Levato è ritornato agli altari della cronaca dopo la deposizione in aula e la richiesta di 26 anni di carcere da partite del pm Marcello Musso. Il magistrato non ha usato molti giri di parole, come potete trovare qui sotto nel dettaglio, definendo il broker un “sadico e psicopatico”; 14 anni già di condanna già presi per l’aggressione a Pietro Barbini e ora il rischio di una seconde pesantissima condanna. Sono risultate alquanto ardite le dichiarazioni del pm, specie in un punto forse non ancora evidenziato al meglio dai media: Musso ha paragonato infatti “per gravità” le aggressioni con acido “all’omicidio” ma ha sottolineato ulteriormente. “Mentre nel processo per omicidio la vittima è assente e tumulata, nel caso degli sfregiati dell’acido la vittima è presente, è parte processuale, questo aumenta la percezione del male”. Ardite anche perché rischierebbero di creare un precedente sui casi di aggressioni rispetto ai delitti classici: convinceranno il giudice le sue parole?
Chiede l’inutilizzabilità di tutte le dichiarazioni rese da Alexander Boettcher, il difensore del broker tedesco, l’avvocato Michele Andreano. A riferirlo è l’agenzia di stampa Askanews: il legale ha spiegato in aula ieri che il suo assisitito “non è stato dato avviso che le dichiarazioni potevano essere essere utilizzate contro l’imputato”. La difesa ha anche chiesto “una nuova audizione in aula di Andrea Magnani, presunto complice nonché basista della cosiddetta ‘coppia diabolica’ già condannato a 9 anni e 4 mesi in abbreviato”. Per l’avvocato di Alexander Boettcher infatti il bancario “va assolutamente risentito per chiarire lacune e contraddizioni emerse durante il dibattimento”. E sempre il difensore del broker ha chiesto una nuova perizia medico legale per valutare lo stato di salute di Stefano Savi, lo studente che è stato sfregiato con l’acido il 2 novembre 2014.
Dopo le parole in aula del pm sul caso di Alexander Boettcher e la coppia dell’acido, numerose sono le conseguenze e dichiarazioni su un caso che ha choccato l’intero paese: “un sadico e psicopatico che si crede Dio” e per il quale il pm ha chiesto 26 anni di carcere per l’aggressione a Stefano Savi. La richiesta di Marcello Musso si pesa sui danni permanenti che la folle aggressione ha generato su Savi e su altri: «quell’aggressione gli ha causato danni permanenti», mentre Martina Levato è già stata condannate per gli stessi reati, ma con rito abbreviato, a 16 anni. Intanto, come riporta Il Tempo, l’ex bocconiana ha di recente preso le distanze da Boettcher per cui era innamoratissima prima che scoppiasse il caso. Gli ha scritto una lettera dal carcere e gli ha fatto sapere di non volere più niente a che a fare con lui: il distacco potrebbe essere frutto di una strategia per ridimensionare la sua posizione nella bruttissima storia dell’acido e per ottenere l’affidamento del piccolo Achille, il bimbo che la coppia ha generato e che ad agosto compirà un anno.
Prima ancora della sua decisione, il pm di Milano Marcello Musso, nell’ambito della requisitoria per il processo a Alexander Boettcher che si è svolto nella giornata di ieri, aveva annunciato pene severe per il giovane broker della coppia dell’acido e così è stato. Mentre la difesa ha tentato di dilatare i tempi nella speranza di rimandare l’udienza, la requisitoria ha avuto una durata breve e si è conclusa con l’importante decisione del pm che ha chiesto per Alexander Boettcher 26 anni di reclusione. Il giovane era già stato condannato a 14 anni per l’aggressione con l’acido a Pietro Barbini e che ha visto la partecipazione della compagna Martina Levato. Per il pm, l’episodio più grave e centrale nel processo a carico Alexander Boettcher avrebbe a che fare con l’aggressione ai danni di Stefano Savi e che ha avuto conseguenze gravissime a vista, olfatto e tatto. La pena di 26 anni chiesta dal pm milanese richiamerebbe quelle dei processi per omicidio ma, “nei casi di omicidio non c’è la stessa percezione del male, perché i corpi sono tumulati, mentre qua c’è la speciale gravità del male perché i corpi li abbiamo visti nel corso delle udienze”, ha asserito, come riportato da TgCom24. “Questo processo è un viaggio attraverso il dolore di vittime che inopinatamente si sono trovate a essere obiettivi di rapporti interpersonali segnati da sadismo, narcisismo, antisocialità e personalità criminale della coppia Levato – Alexander Boettcher“, aveva giunto il pm nel corso della sua requisitoria, definendo il broker “sadico e psicopatico”. Per giungere alla pena dei 26 anni chiesta per Alexander Boettcher e relativa all’aggressione a Stefano Savi, avvenuta nel novembre del 2014 a causa di uno scambio di persona, il magistrato è partito dalla pena base di 11 anni, alla quale si sono aggiunti diversi aggravanti facendola salire a 22. A questi il pm ha quindi sommato un ulteriore anno di pena per tentata aggressione con l’acido ai danni di Giuliano Carparelli, un anno e 6 mesi per associazione a delinquere, fino a giungere ad un totale di 26 anni di carcere per altri fatti “minori”. Il prossimo 15 marzo si aggiornerà il processo con gli interventi delle parti civili.