Harold Le Druillenec, l’unico inglese sopravvissuto al campo di concentramento nazista di Bergen-Belsen, ha descritto particolari inediti della sua orribile esperienza nella documentazione che ai tempi presentò al ministero degli esteri per ottenere un risarcimento per quanto sopportato. La sua descrizione viene oggi pubblicata dal quotidiano inglese The Independent. L’uomo che viveva sulle Channels Islands, isole inglesi occupate dai tedeschi, venne arrestato con incredibile sfortuna il giorno prima dello sbarco in Normandia per aver aiutato la sorella a nascondere un rifugiato russo. L’uomo venne spostato in tre diversi campi di concentramento, ma l’esperienza a Bergen-Belsen fu sicuramente la peggiore: “Non c’erano cibo e acqua e dormire era impossibile”. La sua occupazione era trasportare i cadaveri dei prigionieri nelle fosse comuni che, dice, venivano scavate da “lavoratori esterni” perché loro, spiega, non ne avevano la forza. Nel campo, dice ancora, “regnava la legge della giungla tra i prigionieri: durante la notte o venivi ucciso o uccidevi, durante il giorno gli episodi di cannibalismo erano comuni”. Un particolare quest’ultimo, di cui non si era ancora sentito parlare a proposito dei lager nazisti.