Parla la mamma di Fortuna Loffredo dopo l’arresto ieri del vicino di casa Raimondo Caputo. La piccola di 6 anni è morta due anni fa a Caivano, nel Napoletano, dopo un volo dall’ottavo piano del palazzo dove abitava. La madre ha dichiarato in un’intervista a Rainews24 “di aver sempre sospettato dell’uomo” ma “di non aver mai saputo nulla” riguardo agli abusi sessuali che la figlia avrebbe subito così come ha stabilito l’autopsia sul corpo della bambina. “Se avessi saputo l’avrei salvata”, ha detto la mamma Fortuna Loffredo e ha aggiunto: “Sono stati i bambini a rompere il muro di omertà perché nessun genitore ha denunciato. E anche ora dopo l’arresto che è avvenuto ieri non ho avuto alcun confronto con altre mamme del palazzo. A loro che abitano ancora lì dico però di guardare i loro bambini e di stare attenti”. Fortuna Loffredo secondo le ultime ricostruzioni avrebbe respinto il tentativo di violenza da parte dell’uomo e poi sarebbe precipitata nel vuoto quel 24 giugno del 2014. Ma Raimondo Caputo respinge le accuse e nega sia di aveer abusato della piccola sia di averla gettata dal palazzo.
Interviene anche il capo dello Stato Sergio Mattarella sul caso di Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni morta due anni fa a Caivano, nel Napoletano. Dopo l’arresto ieri del vicino di casa Raimondo Caputo, 44enne con precedenti penali, il presidente della Repubblica auspica oggi che sui crimini della pedofilia vi sia “un’inchiesta rapida e severa”. E’ quanto riferisce Rainews24. Le indagini sulla morte di Fortuna Loffredo sono state difficili a causa di un muro di omertà che ha avvolto l’intera vicenda. Questo muro dopo due anni è stato rotto dai bambini che vivevano nello stesso stabile della piccola morta e che hanno fatto scoprire un giro di pedofilia. Sarebbe stata proprio un’altra bambina a raccontare agli inquirenti che Fortuna Loffredo il 24 giugno del 2014 avrebbe respinto il tentativo di violenza da parte dell’uomo e poi sarebbe precipitata dall’ottavo piano del palazzo dove abitava. L’autopsia sul corpo di Fortuna Loffredo aveva stabilito che la bambina aveva subito abusi sessuali.
A distanza di due anni dalla morte di Fortuna Loffredo, finalmente è stata fatta luce su una vicenda oscura condita da silenzi e paure a Caivano, nel Napoletano. L’attesa svolta è giunta ieri, in seguito all’arresto del vicino di casa di Fortuna Loffredo, Raimondo Caputo, 44enne con precedenti penali e già in arresto da alcuni mesi per una brutta storia di violenze sessuali che vedrebbe coinvolta anche la compagna, Marianna Fabbozzi, ai domiciliari per violenze su minori. Con l’arresto di Caputo si andrebbe a chiudere un cerchio apertosi con un’altra morte misteriosa, quella di Antonio Giglio, figlio della compagna dell’uomo arrestato. Anche lui era precipitato dal medesimo palazzo morendo un anno prima. In seguito era toccato a Fortuna Loffredo che solo oggi si apprende, grazie alla ricostruzione degli inquirenti resa nota da Repubblica, sia stata uccisa “perché si era rifiutata di subire l’ennesimo abuso”. Nel palazzo, dunque, l’ombra dell’orco era più che palpabile da tempo. Non a caso nel corso delle indagini erano stati individuati altri quattro casi di violenze sessuali su minori e la stessa Fortuna Loffredo, dall’autopsia, era risultata vittima di “reiterati abusi”. A permettere una svolta decisiva nelle indagini sulla morte della piccola di appena sei anni, secondo il procuratore aggiunto di Napoli sarebbero stati proprio i più piccoli, precisamente tre minori. A permettere la ricostruzione di quanto avvenuto a Fortuna Loffredo il 24 giugno del 2014 sarebbe stata una sua amichetta che, in presenza degli inquirenti e di una psicologa aveva raccontato gli ultimi istanti di vita della bambina: il tentativo di violenza, seguito dalla resistenza di Fortuna Loffredo, quindi il volo dall’ottavo piano del palazzo dove abitava. Il racconto shock, avvenuto in una casa famiglia lo scorso 23 marzo avrebbe portato all’arresto di Raimondo Caputo. La notizia si sarebbe diffusa rapidamente, nella giornata di ieri, al Parco Verde di Caivano scatenando l’ira degli abitanti che, dopo l’omertà prolungatasi per due anni avrebbero reagito incendiando la casa della compagna dell’uomo arrestato. Secondo Repubblica si sarebbe trattato di un incendio doloso: sarebbe stata gettata benzina contro l’ingresso dell’abitazione.