E quindi la Casaleggio Associati è pronta per comprare il Corriere della Sera, il giornale milanese di Rcs gestito per la maggioranza da Urbano Cairo: notizia sensazionale, con il gruppo vicino a Beppe Grillo che sarebbe per fare la scalata definitiva al potere economico della Milano-bene. Perfetto, ma è tutta una bufala: l’ennesima, affascinante, fantasiosa, bufala. Ci pensa questa volta il blog di David Puente a smascherare un post su Facebook che da giorni sta girando mietendo “vittime” inconsapevoli che si ritrovano a dire all’amico, “oh, lo sai che Casaleggio si è preso il Corriere?!”. Grande sensazione ma è tutto falso: il post scritto sulla Pagina Facebook “Supernova” è stato pubblicato il 2 aprile 2016, fate attenzione alla data, il giorno dopo il 1 aprile. Pochi minuti prima, l’unico altro posto apparso condivideva un bel pezzo sul “pesce d’aprile” postato da Lettera43 che in maniera conclamata pubblicava un articolo apposito per il primo d’aprile facendo il bel pesce che tanti altri siti di informazione hanno voluto scrivere per celebrare il grande giorno della burla. In tanti invece pensano ancora che questo post su Grillo e Gianroberto Casaleggio era assolutamente vero, senza minimamente verificare non dico con una appurata e accurata operazione investigativa, ma andando solamente sulla pagina di origine dove è apparso il post. L’evidenza si sarebbe (speriamo per il vostro acume che non sia influenzato) subito colta e l’equivoco non diffuso; e invece no, da giorni girano notizie su Casaleggio che compra il Corriere, con la decisione finale scelta da Cairo su suggerimento di Enrico Mentana e Lucia Annunziata. Incredibile ma vero in tanti ci hanno creduto e non hanno voluto controllare: e sì che poteva anche sembrare vero, se si fosse escluso la lettura dell’ultima riga che, ad essere sincere, la sparava grossa assai (direbbero in Campania). «Potrebbe essere in questi contatti la risposta di Via Solferino alla fusione la Repubblica-La Stampa?». Ecco per l’appunto, viva i pesci e i blog che sbugiardano le bufale più “bufalose” (chissà se la Crusca ci accetterà questo bel neologismo).