Avvocati a numero chiuso, approvazione del Consiglio Nazionale Forense: le prove e il punteggio proposte per gli esami che i praticanti dovranno obbligatoriamente superare
Sono state introdotte modifiche anche sulle materie di insegnamento dal Consiglio Nazionale Forense che ha dato il via libera agli avvocati a numero chiuso. L’organismo di rappresentanza istituzionale della classe forense, secondo quanto riportato da Forexinfo.it, ha proposto di eliminare Diritto tributario dell’Unione Europea dalle materie indicate dal ministero della Giustizia come oggetto del corso di formazione e di inserire le seguenti discipline: organizzazione e amministrazione dello studio professionale; profili contributivi e tributari della professione di avvocato; ordinamento giudiziario. Per il Consiglio Nazionale Forense è fondamentale che nel corso dei 18 mesi per avvocati a numero chiuso i praticanti “acquisiscano le capacità professionali necessarie per la difesa dei propri diritti e per la gestione di uno studio”.
Dopo il via libera agli avvocati a numero chiuso dal Consiglio Nazionale Forense, ecco le modifiche dell’organismo di rappresentanza istituzionale della classe forense al nuovo regolamento proposto dal ministero della Giustizia. A riportarle è Forexinfo.it: “Il CNF specifica che il corso deve essere uno step in più per la formazione dell’avvocato, e quindi bisogna evitare di ripetere quanto già espresso nelle lezioni universitarie. Inoltre, il Consiglio ha dichiarato che la durata del corso dovrà essere di 160 ore, e andranno distribuite nei 18 mesi di tirocinio previsti per legge. Le lezioni del corso, però, dovranno essere organizzate in modo da non pregiudicare l’assistenza e la frequenza dello studio legale. Infine, il CNF propone una maggior collaborazione tra gli Istituti Forensi, così da migliorare l’offerta formativa”.
Il Consiglio Nazionale Forense ha approvato la proposta del ministero della Giustizia di chiudere l’accesso all’avvocatura. Si tratta dunque di un via libera al numero chiuso per gli avvocati anche da parte dell’organismo di rappresentanza istituzionale della classe forense. Per i praticanti avvocati sarà dunque prevista l’obbligatorietà dei corsi di formazione e del superamento di tre esami nell’arco dei 18 mesi di tirocinio. Il Consiglio Nazionale Forense, spiega il sito di informazione e consulenza legale ‘La legge per tutti’, “propone di ridurre le prove intermedie, al termine dei primi due semestri: due test a risposta multipla composti da almeno 30 domande su argomenti relativi agli insegnamenti svolti. Per accedere agli esami sarà necessario frequentare almeno l’80% delle lezioni. La prova è superata in caso di risposta esatta ad almeno due terzi delle domande. La terza prova, invece, si trasforma in una sorta di simulazione dell’esame di abilitazione professionale. Dovranno essere dedicate almeno quattro ore alle prove scritte e 30 minuti alla prova orale”. Per quanto riguarda il punteggio per gli avvocati a numero chiuso, il Cnf lancia l’idea di “stabilire un punteggio di 10 punti da attribuire, per ogni componente della commissione di valutazione, al singolo candidato per ogni materia oggetto del colloquio. L’esame sarà superato solo se la somma complessiva dei punti attribuiti ammonta ad almeno la metà più uno dei punti disponibili”.