Contro l’infermiera killer, come è stata definita la 55enne Fausta Bonino, ci sarebbero molti indizi ma nessuna prova schiacciante. Se ne sarebbe resa conto la stessa donna che, nel corso dell’interrogatorio in presenza del gip, avrebbe insistito affinché i magistrati potessero dirle quali sarebbero le prove contro di lei. Secondo quanto scrive il sito del Corriere.it, la presunta infermiera killer non avrebbe idee di chi possa aver ucciso i 13 (o forse 14) pazienti dell’ospedale di Piombino, con vere e proprie bombe di eparina. “Io infermiera non per uccidere la gente ma per salvarla”, avrebbe poi aggiunto Fausta Bonino prima di tentare di abbattere le accuse a suo carico con l’aiuto del suo legale. La donna avrebbe quindi ammesso di essere sana di mente, di non aver mai fatto abuso di alcol e di non essere depressa. Alla domanda su cosa significasse la sua telefonata ad un’amica nella quale appariva ubriaca, ha replicato: “Solo uno scherzo”. Sulla paura di essere arrestata ha invece asserito di essersi trattato di semplici chiacchiere tra colleghe.
Fausta Bonino, l’infermiera killer in carcere con l’accusa di aver ucciso con l’eparina 13 (o forse 14) pazienti dell’ospedale di Piombino, resterà in carcere. La donna, che nei giorni scorsi si è sottoposta all’interrogatorio al cospetto del gip, dopo aver giurato sui suoi figli e sul marito di non essere lei l’assassina seriale, secondo quanto riportato da Corriere.it avrebbe anche annunciato una querela nei confronti del figlio di una delle vittime. Si tratta dell’uomo che avrebbe raccontato di averla vista iniettare del liquido trasparente alla madre che dopo pochi minuti sarebbe morta. Contro di lei non ci sarebbero prove, eppure il gip avrebbe contestato a Fausta Bonino il tentativo di depistare le indagini ma anche la sua presenza in ospedale in occasione di tutti i decessi sospetti. A spiegarne il motivo è stato l’avvocato Cesarina Barghini che ha commentato: “Perché lei era l’unica che non faceva i turni di notte e dunque era più presente in reparto rispetto agli altri colleghi”. Il legale della presunta infermiera killer avrebbe però sottolineato come alcuni decessi sarebbero avvenuti “mentre la signora Bonino era a riposo”.
Avrebbe commesso 13, forse 14 omicidi nell’ospedale di Piombino in cui lavorava e per questo motivo Fausta Bonino, ribattezzata con l’appellativo di infermiera killer, è stata arrestata, sebbene continui a ribadire la sua estraneità rispetto alle gravissime accuse. La Bonino, secondo il gip di Livorno, dovrà restare in carcere, dunque. E’ questa la novità in seguito alla richiesta di scarcerazione respinta ieri sebbene il suo legale avesse avanzato la richiesta dei domiciliari. Dopo la conferma dell’arresto, Fausta Bonino avrebbe ieri incontrato nuovamente l’avvocato di fiducia, Cesarina Barghini e, come evidenziato dal quotidiano La Nazione avrebbe ribadito la sua innocenza dichiarando: “Tiratemi fuori dal carcere, non sono stata io”. Contro di lei al momento sussisterebbero solo molte ipotesi ed indizi ma non ci sarebbe né un movente né una prova certa del suo reale coinvolgimento e per tale ragione l’arresto sarebbe stato per molti suoi conoscenti un vero e proprio fulmine a ciel sereno. “La mia assistita è innocente ed è molto provata”, ha aggiunto ancora il suo legale, rendendo noto il desiderio della presunta infermiera killer affinché venga fatto tutto il possibile per tirarla fuori da questa situazione.
Il caso rimane tutto in discussione: per la presunta infermiera killer di Piombino, Fausta Bonino, la scarcerazione ieri non è arrivata, sebbene di prove schiaccianti ancora non sembrano esserci. 13 vittime, forse 14, mentre lei era in turno ma questo non prova con certezza che possa essere lei la vera assassina di questa mattanza incredibile avvenuta nel giro di un anno e mezzo nell’ospedale di Piombino, tramite iniezioni di eparina. La donna 55enne continua a processare la sua innocenza anche se la decisione del Gip di Livorno, Antonio Pirato, ha respinto la richiesta di scarcerazione e di detenzione ai domiciliari. La donna, tramite l’avvocato chiede di fare tutto il possibile per scoprire la verità visto che non c’entra nulla con i delitti. Intanto le indagini proseguono senza sosta e la Procura sta provvedendo nell’interrogare i parenti delle 13 persone uccide e decedute con misteriose attacchi di emorragia tutte nell’ospedale di Piombino. Raccontando i testimoni cronisti che dopo i primi interrogatori, Fausta Bonino si è mostrata sicura e non ha mostrato cedimenti di alcun tipo, se non lo sfinimento di essere accusata di un fatto che lei reputa del tutto non c’entrare con lei.
Non si placa l’eco attorno all’inchiesta che vede protagonista Fausta Bonino, la presunta infermiera killer che secondo gli inquirenti avrebbe ucciso almeno 13 pazienti all’interno dell’Ospedale di Piombino mediante delle iniezioni massicce di eparina. Come riporta il settimanale “Giallo” diretto da Andrea Biavardi, ad aggravare la posizione dell’infermiera vi sono anche le ultime dichiarazioni di Francesco Valli, il figlio di una delle presunte vittime della Bonino, che alla rivista avrebbe confidato la frase ascoltata in corsia qualche mese fa. Questo il racconto dell’uomo:”Marcella, la mia mamma, lo scorso agosto era ricoverata all’ospedale di Piombino. Aveva subito un intervento al cuore e uno all’anca, ma stava bene. Io andavo a trovarla ogni giorno, mattino e pomeriggio. Stavo sempre con lei. La sera del 9 agosto, intorno alle 19.20, ho visto un’infermiera avvicinarsi a lei con una siringa. Ho sentito chiaramente quella donna mentre diceva alla mia mamma: “Vedrai che ora dormi”. Poi, l’ho vista mentre le iniettava qualcosa in vena, una sostanza bianca. Dopo un’ora, la mia mamma è morta“. Quel “vedrai che ora dormi“, oggi, non può non provocare un brivido lungo la schiena di Francesco Valli e di tutti i familiari dei pazienti raggiunti in queste ore dalla notizia che i propri cari potrebbero essere morti non per cause naturali. Nel frattempo però, come riporta “Leggo”, l’avvocato di Fausta Bonino, Cesarina Barghini, torna a ribadire l’estraneità ai fatti della propria assistita:”Siamo davanti a un errore di persona. Fausta Bonino non è l’infermiera killer della corsia. Lo ha giurato sui suoi figli davanti al giudice che l’ha interrogata. Il serial killer, se c’è, è ancora in libertà“.