Della vita di san Massimo non si sa molto, in quanto è nato in tempi molto remoti. Nacque nel III secolo d.C., in Egitto. Il periodo preciso non è noto. Divenne il quindicesimo Vescovo di Egitto, inoltre acquisì la carica di Patriarca d’Egitto. Viene venerato sia dalla Chiesa Ortodossa Orientale, detta Copta, sia da quella Occidentale. Entrò in pieno possesso delle sue cariche durante l’esilio di San Dioniso, nel 257 d.C. Il suo vescovato durò dal 265 al 282 d.C, anno in cui morì ad Alessandria d’Egitto. Durante la sua carica, ebbe modo di aiutare moltissimi preti e vescovi esiliati come Paolo di Samosata, che venne destituito dalla carica che aveva ad Antiochia. Fu un grande uomo che, durante il sacerdozio, affiancò l’esilio del vescovo San Dionigi, a cui poi succedette. La sua carriera gli permise di aiutare il più possibile tutti i confratelli che erano stati cacciati. Trovandoci nel periodo dello scisma, la carica del santo venne divisa in vescovo della Chiesa Copta e, nello stesso tempo, patriarca della Chiesa Ortodossa. Non si è certi della veridicità di questo santo, in quanto non viene nominato in nessun martirologio.
È il patrono di moltissime cittadine. In ogni luogo viene festeggiato con sagre, che trattano i prodotti locali e le varie usanze. Da Ostia a Reggio Calabria, fino ad arrivare all’Aquila, il patrono delle cittadine viene osannato in processione, portando la statua in giro per tutto il paese, con preghiere e pensieri per questo uomo che ha sempre cercato di dare conforto. Tra sacro e profano, tantissime sono le iniziative, con preghiere di gruppo, lauti pasti e numerosi spettacoli per i più piccini.
Roccasecca dei Volsci è un comune in provincia di Latina, in cui viene festeggiato san Massimo. La cittadina, di 1153 abitanti, è stata fondata nell’IX secolo dagli abitanti delle zone limitrofe. In principio fu assoggettata allo Stato Pontificio. Passata nelle mani di svariate casate, venne presa dall’ultimo feudatario, Gallo di Roccagiovane. Nel 1872 prese il nome di Roccasecca, una roccia arida, dei Volsci, popolo che si stanziò precedentemente nel Lazio. Dal 1928 fa parte del comune di Priverno. Ha moltissimi manufatti artistici che, con il passare dl tempo e l’incuria, si stanno gravemente rovinando.
In questo giorno si celebrano anche altri santi e beati tra cui: Sant’ Acacio di Amida, Santa Casilda di Toledo, San Demetrio di Tessalonica, Sant’ Edesio, Sant’ Eupsichio di Cesarea di Cappadocia, San Gaucherio di Aureil, San Liborio, San Pietro Camino, Santi Tancredi, Torthred e Tova, Sant’ Ugo di Rouen, Santa Valdetrude, Beato Antonio Pavoni, Beata Caterina Celestina Faron, Beata Margherita Rutan, Beato Tommaso da Tolentino, Beato Ubaldo da Borgo San Sepolcro.