Sant’ Ivo Helory de Kermartin nacque il 17 ottobre 1252 a Minihy-Treguier, centro della Bretagna, da una famiglia di ceto agiato che potè assicurargli il compimento degli studi; infatti studiò teologia e filosofia all’Università di Parigi e diritto canonico e romano a quella di Orleans. Da qui prese inizio la sua carriera di avvocato, esercitata prima a Rennes e poi a Treguier. Sant’ IvoHelory era un uomo molto devoto e retto, che svolgeva la sua professione con grande rigore morale tanto da rifiutare sempre le regalie (adesso sarebbero considerate tangenti) da parte di clienti e conoscenti. Inoltre si distingueva non solo dagli avvocati ma anche dalla maggior parte delle persone dell’epoca per il suo desiderio di proteggere i diritti anche dei più deboli e dei più poveri e che la giustizia fosse davvero imparziale. Per questo l’associazione degli avvocati cattolici e molte scuole di diritto sono a lui intitolate. Nel 1284 sant’Ivo fece una scelta radicale che cambiò per sempre la sua vita: in quell’anno, infatti, fu ordinato sacerdote e svolse il suo ruolo di presbitero prima nella comunità di Tredrez e poi in quella di Louannec, dove fece erigere a proprie spese un ospedale. Anche il suo ministero si contraddistinse per la grande attenzione verso i deboli poveri, tanto che spesso metteva a loro disposizione le sue competenze giuridiche difendendoli nei tribunali. Morì il 19 maggio 1303 nel paese natale di Minily-Treguier e fu sepolto nella chiesa da lui fondata. La canonizzazione di sant’Ivo avvenne nel giugno 1347, ad opera di papa Clemente VI: l’inchiesta sulla sua santità si era tenuta, sotto pressione del duca Filippo I di Borgogna, nel 1331, a soli 28 anni dalla sua morte. Furono ascoltati molti dei suoi parrocchiani di Louannec e di Tredrez, che testimoniarono praticamente all’unanimità sulla sua bontà e sulla sua attenzione verso il prossimo, predicate in chiesa e messe in pratica nella vita. In particolare i suoi sermoni sottolineavano il legame tra religione e buon comportamento.
Ricordato il 19 maggio, il giorno della sua morte, è oggetto di un’imponente commemorazione nella cattedrale di Tréguier a Le Minihy: infatti qui si tiene una processione in onore del santo patrono durante la quale viene portata per le strade della città la reliquia della sua testa. La feste è chiamata Il Grande perdono di Saint Yves e vede la partecipazione non solo di vescovi e cardinali, ma anche di un gran numero di avvocati e di magistrati. Per sottolineare il legame tra sant’Ivo e la sua terra la folla di fedeli durante la processione canta inni in lingua brettone. Il santo è popolare anche a Roma, città dove si trovano La Chiesa di sant’Ivo dei Bretoni e la Chiesa di sant’Ivo alla Sapienza, a lui dedicate.
Patrono degli avvocati, dei giudici e dei notai, è il santo più popolare della Bretagna: infatti è il patrono di questa regione della Francia, ma anche della sua città natale e della diocesi di Saint-Brieuc, una volta di Treguier. La città di Minihy-Treguier sorge nel dipartimento di Cotes d’Armor e il suo nome in lingua bretone è Ar Vinic’hi. La denominazione in francese deriva sempre da una parola bretone, minic’hi, che vuol dire luogo di asilo. Le sue origini sono legate al vicino centro urbano di Treguier e nel Medioevo era un territorio con diritti speciali in quanto sottoposto alla giurisdizione episcopale del vescovo di Treguier. La chiesa attuale sorge sulle fondamenta della cappella fatta erigere da Sant’Ivo in memoria della madre defunta.
Altri santi festeggiati il 19 maggio sono San Pietro Celestino (eremita e papa con il nome di Celestino V), il monaco cappuccino San Crispino da Viterbo, il vescovo Sant’Adolfo di Cambrai e la fondatrice delle Suore francescano missionarie di Maria Ausiliatrice Santa Maria Bernarda Butler. Inoltre sono ricordati papa Urbano I, i martiri Partenio, Pudenziana e Calogero San Teofilo da Corte.