Il processo in corso ad Ivrea sulle morti ed i casi di malattie di amianto in Olivetti è stato caratterizzato oggi da un vero e proprio colpo di scena. Il giudice Elena Stoppini, ha infatti informato le parti della revisione degli esami sui campionamenti biologici delle dodici vittime, ex lavoratori deceduti e di due ammalati (Bruna Luigia Perello e Pierangelo Bovio Ferassa). Il processo ha preso il via all’inizio del nuovo anno ed avrebbe la finalità ultima di chiarire le cause dell’avvelenamento. A giungere alla disposizione di revisione da parte del giudice, come sottolinea Il Corriere della Sera nella versione online, sarebbe stata la differente veduta adottata dalle consulenze mediche di accusa, parti civili e difese. Una fonte di parte civile avrebbe confermato al quotidiano: “Evidentemente sono sorti dei dubbi sulla diagnosi. Quindi è stato dato incarico ai consulenti di approfondire le cause della morte”. I nuovi test sono già stata avviati nei giorni scorsi, quando una squadra della Polizia giudiziaria avrebbe prelevato i vetrini istologici per consegnarli al reparto di anatomia patologica di un istituto del milanese. I test che vedranno all’attivo i consulenti medici della procura congiuntamente al responsabile civile Telecom, andranno avanti fino al prossimo 13 maggio. Giuseppe Ferrando, procuratore capo di Ivrea, ha così commentato la decisione del giudice di procedere al riesame dei campioni biologici della vittime nell’ambito del processo Olivetti: “La decisione del giudice di fare esaminare i vetrini è un accertamento che completa il quadro probatorio dell’indagine”.