Continua a far discutere il duplice omicidio di Claudia Ornesi e della piccola Livia, uccise cinque anni da Maurizio Iori, ex primario di Crema, ex compagno della donna e padre della bimba. L’uomo è stato condannato all’ergastolo per il delitto avvenuto nella notte tra il 20 ed il 21 luglio del 2011. Del caso si parlerà stasera nella puntata di “Il Terzo Indizio”, la trasmissione in onda su Rete 4 e condotta da Alessandra Viero. All’inizio si era pensato a un omicidio-suicidio, poi è stato accusato del duplice omicidio Maurizio Iori, ex primario del reparto di oculistica dell’ospedale Maggiore di Crema: l’uomo aveva avuto una relazione con Claudia Ornesi dalla quale era nata la piccola Livia. La famiglia della donna però aveva sollevato subito dubbi sull’ipotesi di omicidio-suicidio. E dopo la sentenza di condanna i familiari della donna hanno affermato che quella era “la fine di un incubo”, come ha riportato Il Giorno lo scorso dicembre: “È finita come doveva finire”, ha detto Paola Ornesi, sorella di Claudia. Stasera durante il programma sarà ricostruita l’intera vicenda e in particolare saranno analizzati tre indizi, come si evince dal titolo della trasmissione, del femminicidio che ha scosso la città.
Il caso di Claudia Ornesi e della piccola Livia, rispettivamente madre e figlia uccise da Maurizio Iori, ex primario di Crema, sarà al centro della terza puntata de “Il Terzo Indizio“, la trasmissione in onda stasera 31 maggio 2016 su Rete 4 e condotta da Alessandra Viero. La nuova trasmissione di approfondimento giornalistico, in ogni puntata affronta alcuni dei più spietati fatti di cronaca nera che hanno scosso l’opinione pubblica per la loro efferatezza, con un occhio di riguardo alle vittime, spesso donne, oggetto di violenza da parte di mariti o ex amanti. Il duplice delitto di Claudia Ornesi e della piccola Livia di appena due anni è avvenuto per mano dell’ex compagno e padre della bambina nella notte tra il 20 ed il 21 luglio di cinque anni fa. La morte della donna 43enne e della sua bambina inizialmente era stata configurata come un tragico omicidio-suicidio inscenato proprio dal loro assassino oggi all’ergastolo, ma successivamente le accuse ricaddero proprio su Maurizio Iori, ex primario del reparto di oculistica dell’ospedale Maggiore di Crema e che aveva avuto una relazione con Claudia Ornesi dalla quale era nata Livia. Sin dal ritrovamento dei due corpi senza vita da parte del padre di Claudia Ornesi, la famiglia della donna manifestò grandi dubbi in merito alla prima ipotesi portata avanti dagli inquirenti. La stessa famiglia della 43enne – come riporta Repubblica.it – dopo il duplice omicidio raccontò agli inquirenti del rapporto che Claudia Ornesi aveva iniziato con il (solo all’apparenza) rispettabile professionista che però, tra le mura domestiche, rispondeva con parole dure alle richieste della Ornesi relative al suo dovere di padre, al punto da sentirsi dire: “Stai attenta perché riesco a essere cinico e diabolico”. E così, anche quella sera di luglio del 2011, secondo l’accusa, l’uomo seppe far emergere tutta la sua cattiveria mettendo in scena un duplice delitto “macroscopicamente premeditato”. La fine che l’ex primario fece fare a Claudia Ornesi ed alla piccola bambina fu terribile: con la scusa di portare a casa del sushi, Iori somministrò all’ex compagna ed alla piccola figlia Xanax per farle addormentare, quindi usò sacchetti in cellophane per asfissiarle con il gas butano dallo stesso acquistato sotto forma di bombolette nei giorni precedenti. Quindi realizzò la messinscena dell’omicidio-suicidio lasciando in bella mostra la confezione dell’ansiolitico e le bombolette di gas. Secondo l’accusa, per il medico proprio la piccola Livia era diventata un “inciampo” per la sua nuova vita coniugale con un’altra donna dalla quale aveva avuto una figlia. A sostegno della tesi dell’accusa, anche una lettera scritta da Claudia Ornesi una settimana prima del delitto, nella quale la donna annunciava il suo allontanamento ma sottolineava che Livia non meritasse di essere classificata come una figlia di “serie B”. Nel dicembre 2015 è stata messa la parola fine alla vicenda sul duplice omicidio di Claudia Ornesi e la figlioletta Livia con la conferma della condanna all’ergastolo anche da parte della Cassazione a carico di Maurizio Iori che, fino alla fine, si è sempre definito innocente. “È finita come doveva finire”, è stato il commento conclusivo della sorella della vittima 43enne.