Tantissimi auguri a Jane Jacobs, nata 100 anni fa a Scranton. La celebre antoprologa fu anche un’attivista americana che venne naturalizzata in seguito in Canada. Le teorie sviluppate nel corso degli anni e promosse su numerosi testi, hanno apportato significativi cambiamenti sullo sviuppo urbano delle città del Nord America. Fu celebre infatti il suo Vita e morte delle grandi città. Saggio sulle metropoli americane del 1961, dove imbastisce un’accesa critica contro il modello di sviluppo in uso nelle città moderne. Promuove anche un recupero delle città, ponendo l’accento sul ruolo centrale delle strade, dell’isolato e del quartiere, così come della vicinanza e della densità di popolazione. Per questo, la Jacobs si scaglia subito contro le strade ad ampio raggio che attraversavano le città ed impedì in prima persona, grazie all’adesione in vari comitati, la realizzazione di grandi strade urbane sia in America che in Canada. Fu decisiva inoltre la sua presa di posizione nei confronti della guerra in Vietnam che comportò successivamente la scelta di vivere in Canada e non più negli Stati Uniti d’America.
Il Doodle che Google ha voluto dedicare a Jane Jacobs parte proprio dalle sue teorie sull’urbanizzazione. Le uniche strade che infatti tollerava la fervente antropologa prevedevano il calpestio pedonale o tutt’al più il percorso di una bicicletta. Anche per annullare le distanze che in epoca moderna rendevano più freddi i rapporti fra vicini, la Jacobs credeva fermamente nella costruzione di edifici e quartieri a misura d’uomo. La sua critica andava verso tutti gli ideologisti che infatti prevedevano una programmazione delle città basata sull’economia e non sulla comunità, vero fulcro delle metropoli.