Il caso sulla scomparsa di Roberta Ragusa continua a destare l’attenzione del giornalista Fabrizio Peronaci che nel suo lungo ultimo stato Facebook ha voluto elencare le tre possibili prove che potrebbero essere presentate in occasione di un eventuale processo davanti a una Corte d’Assise. Questi elementi andrebbero ad aggiungersi alle 19 persone già segnalate come possibili testimoni. Tra gli oggetti di cui si parla ora per la prima volta, emerge anche un anello appartenuto a Roberta Ragusa e che sarebbe stato rinvenuto attorno all’abitazione che la donna divideva con il marito Antonio Logli e con i figli e nella quale non è più rientrata da oltre quattro anni. “In particolare, fu recuperato sul lato destro della casa, sul terreno al di sotto della finestra del bagno, o immediatamente all’esterno, nell’area in cui furono notate insolite manovre in quelle stesse ore. Inspiegabilmente, di tale ritrovamento non è mai stata data notizia”, ha asserito il giornalista del Corriere.
Che il giallo sulla scomparsa di Roberta Ragusa, la mamma di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, che nella notte del 13 gennaio 2012 fece perdere misteriosamente le tracce, fosse ormai giunto ad una svolta decisiva, il giornalista Fabrizio Peronaci lo ha evidenziato ormai da diverse settimane. Le ultime novità riportate dal giornalista del Corriere della Sera, dopo aver riguardato i testimoni questa volta ruoterebbero attorno alle possibili prove. L’accento nei mesi scorsi è stato posto sul misterioso boschetto poco distante dalla stazione di San Giuliano Terme, dove una vigilessa notò “movimenti sospetti” in merito al caso di Roberta Ragusa. L’ipotesi che è stata avanzata è che il corpo della povera donna fosse stato sepolto proprio in questo luogo nel quale, pochi mesi dopo la scomparsa fu oggetto di un parziale incendio. A portare alla luce la nuova verità era stata una volontaria della Protezione Civile, vittima di minacce dopo le sue rivelazioni in merito. Ora però, a distanza di oltre quattro anni e mezzo dalla sparizione di Roberta Ragusa, il giornalista Peronaci ha posto l’accento su tre oggetti dei quali non si era mai parlato fino ad oggi e che potrebbero rappresentare un ulteriore tassello di un giallo ancora irrisolto ed attorno al quale al momento sussisterebbe un enorme silenzio non solo da parte degli inquirenti ma anche dei media locali. Gli oggetti elencati nei minimi dettagli dal giornalista farebbero riferimento, nello specifico, ad un anello appartenuto alla povera Ragusa, ad un paio di tronchesi recuperate nelle passate settimane proprio nel boschetto al centro del caso e di alcune lamette – anch’esse rinvenute nel medesimo boschetto poco distante dalla stazione – e che potrebbero contenere macchie sospette. Questi tre oggetti, a detta del giornalista, potrebbero rappresentare elementi fattuali di prova in un eventuale processo davanti a una Corte d’Assise.