Il giallo di Ostia purtroppo è ben lungi dall’essere risolto: Paola Ferri ha perso la vita in acqua, al largo del lido di Ostia, mentre era in barca con il compagno Marco Sorgi, per ora unico indagato per omicidio colposo, un atto dovuto dalla Procura di Roma che sta provando a riordinare i dati e gli indizi non escludendo alcuna ipotesi, come il suicidio. Il Gazzettino e il Messaggero hanno pubblicato ampi stralci della testimonianza resa da Marco Sorgi agli inquirenti. «Ero al timone, quando la mia compagna ha causato un malore ed è caduta in acqua, ma non l’ho vista cadere. Purtroppo io e Paola eravamo soli in barca, non c’era nessuno con noi che possa o meno dare versioni congrue o diverse da quelle che posso dare io. Quando lei si è sentita poco bene non ho capito il motivo scatenante della cosa», si difende il compagno di Paola Ferri: il giallo resta aperto e ci sarebbero dei dati contrastanti, come rileviamo qui sotto nel dettaglio. Commenta Marco a margine della inchiesta, sentito dal Gazzettino: «non posso entrare nei dettagli però posso affermare che l’indagine non mi preoccupa, È una prassi e sono convinto che sia giusto che si indaga perché la verità deve venire a galla».
Proseguono le indagini sul giallo di Paola Ferri, la donna 48enne morta nelle acque del mare di Ostia dopo essere caduta dall’imbarcazione a bordo della quale era insieme al compagno Marco Sorgi. Secondo quanto trapelato dal quotidiano Il Messaggero, sarebbe emerso un nuovo giallo su Paola Ferri che aprirebbe la strada a nuovi interrogativi in merito alla vicenda, per alcuni aspetti ancora poco chiara. Dall’imbarcazione, attualmente sotto sequestro, sarebbe stata evidenziata l’assenza di due oggetti importanti: un’ancora utile per ormeggiare ed un salvagente. Al fine di accertare questo aspetto, la Guardia Costiera di Fiumicino avrebbe effettuato nei giorni scorsi un blitz presso gli uffici dove sarebbe stata noleggiata l’imbarcazione dalla quale sarebbe caduta Paola Ferri, perdendo la vita nel mare di Ostia. Il proprietario avrebbe confermato la presenza a bordo sia del salvagente che dell’ancora, dichiarando in merito: “Sono stato proprio io a mostrare a Marco tutta l’attrezzatura di cui disponeva il motoscafo. Sono sicuro che sulla barca era tutto ok”. Al vaglio anche le immagini delle telecamere a circuito chiuso e che avrebbero ripreso perfettamente la partenza dal molo di Paola Ferri e del suo compagno Marco avvenuta intorno alle 11 di lunedì 6 giugno, prima di prendere il largo nelle acque di Ostia. Un buco nero sarebbe stato evidenziato dalle ultime immagini e fino alle 15:30, orario in cui Marco avrebbe lanciato l’allarme. Il compagno della donna morta, è ora indagato per omicidio colposo e dopo aver fornito il racconto di quanto accaduto agli inquirenti ha aggiunto: “Non c’era nessuno con noi che possa dare una versione diversa da quella che posso dare io”. La sua testimonianza, tuttavia, sarebbe stata ritenuta contrastante e gli investigatori al momento starebbero analizzando gli attimi che hanno preceduto la presenza di Paola Ferri sull’imbarcazione. Le ipotesi al vaglio sarebbero attualmente molteplici e senza un punto di incontro con la versione fornita dal compagno Marco, motivo per il quale il giallo resta ancora aperto.